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L'ordinanza

Tribunale di Termini Imerese riassegna incubatore a Meccatronica

giovedì 18 Settembre 2025
Dopo nove mesi di totale paralisi gestionale per il pignoramento della struttura scaturito da un vecchio contenzioso tra la proprietà del terreno e dell’immobile – il Consorzio Asi di Palermo in liquidazione – e la curatela fallimentare dell’Amia (ex azienda dei rifiuti di Palermo), l’incubatore di Termini Imerese torna a essere operativo. Il Tribunale di Termini Imerese con l’ordinanza emessa il 10 settembre scorso ha riassegnato la gestione ordinaria e straordinaria del complesso immobiliare alla rete Polo Meccatronica Valley, difesa in giudizio dall’avvocato Daniele Vecchio. “C’è sempre un giudice a Berlino”, commenta il presidente del Polo Meccatronica Valley, Antonello Mineo, che esprime “grande soddisfazione per la decisione del Tribunale”.
L’ordinanza consente al Polo di rimettere in moto i progetti per lo sviluppo dell’area industriale e di riattivare le iniziative di animazione prudenzialmente sospese con l’avvio della procedura esecutiva immobiliare promossa contro il Consorzio Asi in seguito al mancato pagamento di debiti maturati nei confronti dell’Amia (società oggi dichiarata fallita) che risalgono a ben 12 anni fa. Nel 2017 il valore complessivo del debito ammontava a poco più di 100 mila euro, ma negli anni è lievitato fino a 300 mila euro per via degli interessi di mora accumulatisi.
Il contenzioso aveva colto di sorpresa il Polo Meccatronica Valley che tre anni fa ha avuto in gestione la struttura realizzata da Invitalia, con un investimento di oltre 3,5 milioni di euro. “Avremmo potuto abbandonare tutto a novembre dell’anno scorso, ma abbiamo deciso di non mollare – dice Mineo – Pur sapendo che avremmo rischiato di perdere 2 milioni di investimenti assegnati col bando Cluster Sicilia dall’assessorato regionale alle Attività produttive e di dovere fare fronte a spese non indifferenti. Al fine di non disperdere quanto realizzato in tre anni, abbiamo atteso con grande senso di responsabilità la decisione del giudice. Ci siamo ritrovati da soli pur non essendo noi i debitori, anzi subendo una situazione paradossale cascataci addosso all’improvviso. Nell’isolamento più totale, oggi possiamo dire che giustizia è fatta. Con questo provvedimento, di fatto, viene riconosciuto l’impegno della rete d’impresa e il valore del nostro progetto che ha una sola finalità: sostenere le aziende e il territorio di Termini Imerese. Siamo già al lavoro per ripartire, lo faremo più forti di prima”. 
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