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Trinakria – Angoli segreti è la nuova rubrica de ilSicilia.it, ideata da Maurizio Scaglione, che racconta una Sicilia mai vista. Storie delle straordinarie bellezze culturali e architettoniche che vengono narrate da coloro che ne conoscono i misteri, i fatti e gli aneddoti più curiosi che solitamente non vengono detti. Sarà un tour in lungo e largo per tutti quei luoghi che sono testimonianza della storia della nostra terra che raccoglie in sé misteri, magie, simbologie e in alcuni casi leggende.
Per questa prima puntata parleremo della chiesa e del monastero di Santa Caterina di Alessandria, una storia lunga sette secoli, una bellezza imponente e maestosa della magnificenza Cinquecentesca di una grande chiesa siciliana, riaperta per la prima volta al pubblico l’anno scorso e immersa, a piazza Bellini, nel cuore del centro storico di Palermo.
A raccontarne gli angoli segreti e le storie inedite Padre Giuseppe Bucaro – direttore beni culturali Arcidiocesi Palermo – che ci ha parlato della simbologia della chiesa partendo dal ricco altare d’argento alle delicate tarsie marmoree che decorano le pareti, dalle statue della sante domenicane in contemplazione a quella di Santa Caterina. Padre Bucaro ha spiegato le abitudini delle suore per comprenderne il vissuto spirituale e il significato religioso delle testimonianze artistiche presenti.
Dalla chiesa si può accedere direttamente al Monastero delle monache di clausura, all’interno del quale, spiega Padre Bucaro “C’è una città organizzata in modo impeccabile, c’è, infatti, tutto quello che serve affinchè la vita sia condotta in maniera ordinata“.
Per la prima volta, da quest’anno, sono state aperte le 15 celle che prospettano sul chiostro. Le stanze erano destinate alle religiose di nobile famiglia. Arredi essenziali, vista sul giardino claustrale, i locali raccontano una vita austera fatta di silenzi e di preghiera.
Altri luoghi del Monastero ancora non sono aperti al pubblico, uno di questi è la cripta all’interno della quale vi sono le sepolture delle suore: “Ma non si tratta di una cripta usata solo per depositare i corpi delle suore defunte – spiega Padre Bucaro – perchè c’è tutta la parte dove il corpo veniva calato e messo per lo spurgo e solo in un secondo momento venivano tumulate. Dentro è possibile ammirare, oltre la bellezza strutturale anche una Madonna che è opera di Antonello Gagini“.
Questa, insieme ad altre stanze segrete e racconti inediti, ve li sveliamo in anteprima, nella speranza che un giorno venga completato il restauro di questa imponente e importante chiesa, di cui è veramente difficile fotografarne la bellezza architettonica e spirituale, che è possibile cogliere solo attraverso il proprio sguardo, accompagnato dalla guida di Padre Bucaro che prende il visitatore per mano conducendolo in un suggestivo viaggio nel tempo.