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I finanzieri di Palermo questa mattina sono stati in via Salita Partanna, nei pressi di Piazza Marina a Palermo nella sede del Caf Cgil e nella sede dell’Alpaa (Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentari Ambientali). Hanno sequestrato la documentazione per risalire all’impiegato ripreso dalle telecamere della trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti mentre suggeriva i ‘trucchi’ per ottenere il reddito di cittadinanza.
Le strutture hanno la sede nello stesso stabile. “Noi abbiamo solo la colpa di condividere l’immobile con il Caf della Cgil – dice Franco Colletti responsabile regionale dell’Alpaa, struttura che fa capo sempre alla Cgil – Noi ci occupiamo di pratiche legate all’agricoltura. Nulla a che fare con il reddito di cittadinanza. L’impiegato ripreso è del Caf della Cgil che si trova nella stessa sede. Tra l’altro abbiamo già trovato un’altra sede a San Giuseppe Jato visto che assistiamo gli agricoltori in provincia di Palermo. Piazza Marina è una strada che rientra nella Ztl e non era più consona per i nostri assistiti”.
Per Colletti la scelta di prendere di mira la Cgil non è casuale. “Denunceremo il ministro Luigi Di Maio. Questa cosa non finisce qui. Anche perché è tutto strumentale”.
“Alpaa, l’Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentari Ambientali, non svolge alcuna consulenza fiscale e men che meno ha competenza sulla richiesta del reddito di cittadinanza. Non siamo un Caf e non abbiamo un Caf. Pertanto nessun “dipendente” dell’Alpaa a Palermo o in qualunque altra sede, ha mai potuto fornire e mai fornirà consulenze in materia”. E’ quanto affermano il presidente dell’associazione, Luigi Rotella e il presidente regionale siciliano, Franco Colletti, che parlano di “accuse infamanti e superficiali” e di “bersaglio sbagliato” in risposta alle accuse fatte ieri sera attraverso i social dal vice-premier, Luigi Di Maio che aveva individuato in un dipendente di un Caf dell’associazione la persona che consigliava i ‘trucchi’ per ottenere il reddito di Cittadinanza.
“Considerata la gravità delle accuse del Ministro che si è spinto fino a chiedere al neo segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, di rompere l’accordo di affiliazione che ci lega alla Flai-Cgil – è scritto nella nota – abbiamo dato mandato ai nostri legali di tutelarci nelle sedi competenti”.