La Sicilia terra di bellezze culturali, naturalistiche e culinarie, ricca di arte e storia si è sempre contraddistinta, e continua a farlo, per il suo turismo.
Come nel 2023, anche il 2024 è risultato essere la stagione trainata da stranieri. I dati parlano, abbiamo avuto nel complesso una presenza di stranieri del 54,9%, con un aumento dell’11,2% rispetto al dato del 2023, nei periodi di bassa ma anche di alta stagione.
Un territorio, quello siciliano, scelto soprattutto per il suo clima, è stato caratterizzato dalla forte presenza di francesi e tedeschi, americani, britannici e polacchi.
La nostra Isola risulta essere tra le mete preferite, cosa che ha beneficiato la stessa per la forte affluenza nei siti culturali, 2 milioni di visitatori che hanno scelto la Sicilia come meta privilegiata con numeri da capogiro. Il 9,27% di visite in più rispetto al 2023 e un incremento del 31% sugli incassi. Lo scorso anno il mese più ricco è stato maggio, seguono febbraio e marzo con un aumento di visite pari a circa il 40% per ciascun mese rispetto al 2023. Per non parlare dei mesi estivi che hanno visto milioni di arrivi.
Si contano circa 112 milioni di persone arrivate in Italia, e quasi 6 milioni hanno optato per l’Isola con la conseguente crescita del numero di pernottamenti e di incassi per il settore. Una svolta culturale a cui tutti possono concorrere, a partire dagli operatori economici siciliani del settore, ponendola come nuova frontiera del turismo.
Conoscere, scoprire e voglia di esplorare sono le parole d’ordine.

Come ogni anno l’Isola in questo periodo si sta preparando per accogliere i visitatori, complici le belle giornate e i paesaggi mozzafiato. E’ quello che sta facendo Militello in Val di Catania, piccolo gioiello barocco situato nella provincia etnea, che proprio lo scorso mese è stato proclamato il Borgo più bello d’Italia 2025 (clicca qui) durante la rassegna del Borgo dei Borghi (clicca qui), trasmessa su Raitre.
Un riconoscimento prestigioso che premia la bellezza e la storia di un luogo unico, già inserito tra i patrimoni dell’Umanità Unesco insieme agli altri tesori del tardo barocco della Val di Noto. Con questa vittoria, la Sicilia conquista per la quinta volta il titolo, dopo i successi di Gangi (2014), Montalbano Elicona (2015), Sambuca di Sicilia (2016) e Petralia Soprana (2018).

Con i suoi 6.600 abitanti, Militello, vanta il suo fascino architettonico e paesaggistico, e che già ad oggi esalta un’affluenza straordinaria, “una presenza incredibile di persone che poi è sfociata ad un fiume di visitatori il giorno del 25 aprile“, a raccontarlo Giovanni Burtone, deputato regionale del Pd e sindaco di Militello in Val di Catania.
“È stata una giornata veramente molto molto bella per Militello perché i visitatori erano tanti che hanno riempito le chiese, abbiamo fatto di tutto per dare il massimo della recettività, con i ristoranti presenti nel territorio, con l’apertura dei musei, delle chiese, anche grazie agli operatori e alla disponibilità di ragazze e ragazzi delle associazioni che sono stati presenti e che si sono offerti per accompagnare i turisti con professionalità“.
Ma i turisti che tutto l’anno popolano la nostra Isola dove alloggiano?
“Il problema della residenzialità esiste – continua il primo cittadino, che denota la carenza di alloggi nella provincia etnea – perché il numero di b&b è limitato, anche se ci sono bellissime strutture, professionalmente anche attrezzate, è tuttavia necessario fare leva sulle capacità d’impresa dei cittadini, che facciano crescere queste strutture”. Una vera e propria necessità. “Vediamo se concorrerà anche un’attività legislativa che permetterà l’utilizzo di risorse di cui abbiamo bisogno, incentivare soprattutto l’imprenditorialità dei giovani e delle donne“. Rispetto a quelle che sono le richieste che vediamo avanzare, il numero di strutture ricettive sono insufficienti, soprattutto in vista dell’estate.
Quello che si evince, infatti, dai dati dell’Osservatorio turistico e dello sport, la Consistenza ricettiva Sicilia, è che soprattutto negli ultimi anni abbiamo avuto un continuo aumento di turisti che preferiscono alloggiare in strutture extralberghiere.
Spiccano sicuramente le presenze dei turisti negli alloggi privati (34,3%), negli ostelli per la gioventù (15,0%) e negli alloggi in affitto che vengono gestiti in forma imprenditoriale (11,1%). Si parla in totale di una variazione in percentuale del 28,8% tra l’anno 2023 e il 2024. Un trend positivo che riguarda anche i porti letto, con una percentuale del 20,9%, che interessa maggiormente gli ostelli per la gioventù (54,9%) e gli alloggi privati (31,6%). Di contro i numeri di esercizi e posti letto degli anni 2023-24 (fino al 31 dicembre), hanno subito un leggerissimo aumento per ciò che riguarda gli hotel. Una variazione poco rilevante, dello 0,7%.
Un mercato extralberghiero di punta, con una percentuale di crescita totale del 27,7% in tutta la Regione. Un dato che fa storcere il naso.
Negli ultimi anni, come abbiamo già visto (clicca qui), si è passati alla scelta di queste strutture ricettive, incremento che è necessariamente collegato al cambiamento del modo di viaggiare dei turisti, alla loro voglia di immergersi nella natura, nelle tradizioni e nella cultura.
Vivere cioè il famoso turismo lento ed esperienziale, si preferiscono le piccole strutture dove si ha la possibilità di stare a contatto con il proprietario, quindi la possibilità di conoscere realmente e vivere il luogo a 360 gradi. La maggior parte delle città siciliane ‘subiscono’ questo andamento.
Un altro dato importante è il volume di affari, il fatturato stimato dal comparto extralberghiero, in Sicilia supera i 600 milioni di euro, un dato che incide in maniera importante con questo tipo di offerta sul nostro prodotto interno lordo.
E’ evidente anche che il Cin e il Cir, codice univoco nazionale e regionale, che viene assegnato ad ogni struttura ricettiva e serve a identificare in modo chiaro e trasparente, e a tracciare le attività ricettive stesse, come abbiamo già visto, hanno contribuito a fuoriuscire un sommesso.
“I numeri sarebbero cresciuti ugualmente, perché in ogni caso è un settore che il mercato richiede, ovvero la volontà di vivere la destinazione secondo un approccio che guarda a partecipare alla vita della collettività, della comunità locale“. Tutto ciò si collega al turismo sostenibile che sicuramente è più in linea con una forma ricettiva legata alle case vacanze, agli agriturismi, al turismo all’aria aperta, alle locazioni brevi.
Il concetto di preferire strutture extralberghiere “è una tendenza che si registra non solo in Sicilia ma in tutto il mondo“, aggiunge Enrico Trantino, sindaco di Catania e con delega al Turismo. “Dobbiamo cercare di evitare che si possa manifestare anche il fenomeno dell’overtourism, dobbiamo essere in grado anche di dare un’offerta alberghiere adeguata”. Una situazione che a Catania si verifica perché viene meno una ‘concorrenza’.

Come ci dice Fulvia Toscano, assessore alla Cultura e direttore artistico di Naxoslegge, si registrano numeri altissimi tutto l’anno. “Noi abbiamo grandi hotel che fanno grandi numeri, soprattutto quando si tratta di strutture di lusso. Negli ultimi anni, infatti, c’è stato un ritorno di americani pazzesco, il turismo che va nei 4 stelle e nei 5 stelle sul mare, è oggettivamente in crescita”.
Quindi parliamo di un turista ‘ricco’, che evita di stare nei centri delle città e predilige invece le ville più appartate, per le quali si paga circa 30mila euro la settimana.
Tutto questo in alta stagione, quando il clima lo consente. In bassa stagione, invece, “in autunno e inverno quando gli hotel chiudono c’è una crescita importante dell’extralberghiero“.