Rafforzare le misure per le zone gialle, con l’obiettivo di ridurre i contatti tra le persone; zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno, chiusure nei fine settimana, come già fatto durante le vacanze di Natale.
Sono alcune delle indicazioni che, secondo quanto si apprende, gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno dato al governo alla luce dell’aumento dei contagi. Gli esperti avrebbero anche segnalato la necessità di ridurre l’incidenza per ristabilire il contact tracing.
Tra le indicazioni inviate al governo, il Comitato ha anche ribadito la necessità di introdurre il criterio relativo all’incidenza settimanale: con 250 casi ogni 100mila abitanti si va automaticamente in zona rossa.
La proposta era già stata avanzata dall’Istituto superiore di Sanità, e condivisa dal Cts, nella riunione dell’8 gennaio ma era poi stata respinta dalla Regioni secondo le quali un criterio simile avrebbe penalizzato quelle che effettuano più tamponi. E nel Dpcm del 14 gennaio, l’ultimo del governo Conte, la modifica non era stata recepita.
Nella riunione di oggi, infine, gli esperti del governo hanno ricordato quanto già scritto nel verbale di venerdì scorso e cioè che si arrivi ad una “tempestiva conclusione della revisione degli indicatori epidemiologici di monitoraggio” in modo da avere dati più aggiornati possibile e intervenire più rapidamente con le azioni di “contenimento/mitigazione” a livello nazionale, regionale e locale.