Il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, ha approvato la delibera per la realizzazione di un chiosco a Villa San Giuseppe, a pochi metri dalla Chiesa madre. Il bar pagherà al Comune 4.097 euro all’anno di canone di concessione per cinque anni che saranno rinnovabili nel 2022.
Ma la polemica non è tardata ad arrivare da parte dei consiglieri di opposizione. Sotto attacco la procedura utilizzata per l’assegnazione e la concessione della villa ad un ente privato; i consiglieri hanno inviato la nota anche all’Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone (in foto), alla locale caserma dei carabinieri e alla guardia di Finanza.
Il primo cittadino respinge comunque tutte le accuse sostenendo come il progetto abbia le carte in regola favorendo lo sviluppo economico e la rinascita del paese.
La consigliera del M5S Eva Deak solleva dubbi sull’effettiva regolarità della delibera, chiedendo un’interrogazione per sapere se il concessionario o i soci hanno rapporti di parentela con l’amministrazione o impiegati comunali.
“È un modo atipico di assegnare il suolo pubblico perché, pur essendo un atto gestionale, è avvenuto con una delibera di Giunta. In linea di principio non siamo contrari alle iniziative imprenditoriali”. Questo è quanto afferma il consigliere indipendente Dario Giliberti mentre Graziella Ventimiglia e Gianfranco Puccio rincarano la dose.
“Ricordo che, quando ero assessore nella passata amministrazione, un consigliere comunale sponsorizzava questa concessione – afferma Puccio – Il fatto lo ha denunciato dai palchi anche l’ex sindaco Massimo Cucinella”.