Due pescherecci ed alcune, piccole, imbarcazioni da diporto sono affondati nel porto di Lampedusa a causa del fenomeno del marrobbio, ossia una rapida variazione del livello marino.
Danneggiata anche una motovedetta dei carabinieri. Nessuna persona è rimasta ferita. Sono stati divelti, a causa di queste gigantesche onde, anche i pontili dove venivano ormeggiati pescherecci e natanti da diporto. È accaduto tutto dall’altro lato del molo Favarolo e, dunque, nessun danno nel porto dove approda il traghetto di linea e pertanto i collegamenti non sono compromessi. Già durante la notte, con delle pompe, la Guardia costiera e gli stessi militari dell’Arma sono riusciti a salvare la motovedetta dei carabinieri dove si era aperta una falla. Adesso, non ci sono più rischi perché il repentino spostamento del livello marino sembra essersi spostato verso Levante.
A quanto pare, era da circa 20 anni che, a Lampedusa, non si verificava un fenomeno naturale del genere.
“È un disastro. È come se ci fosse stato un piccolo tsunami, tutte le barche si sono alzate. Già stanotte ho avvisato la Prefettura di Agrigento ed ho chiamato il presidente della Regione che sta convocando la Protezione civile. Siamo di fronte ad una calamità naturale seria“, dice il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. “C’è stato un vento fortissimo, una sorta di tromba d’aria – aggiunge – si sono alzate le onde e l’acqua è arrivata fino al campo sportivo. C’è bisogno di aiuto, di riportare all’asciutto i pescherecci affondati e di controllare tutti gli altri. È affondata la vita ed i sacrifici fatti dai pescatori”. A Lampedusa sono circa 300 i pescatori.
“Molti danni, molte barche affondate. Famiglie rovinate. Per noi è un momento triste. Per i pescatori di Lampedusa è un dramma”. Lo scrive, su Facebook, il presidente del consorzio dei pescatori di Lampedusa, Totò Martello.
“Ho disposto che la Protezione civile regionale intervenga subito a supporto dell’isola. Al sindaco Nicolini è stato chiesto di quantificare i danni e poi dichiareremo lo stato di emergenza“. Lo dice il presidente della Regione, Rosario Crocetta, commentando l’affondamento delle imbarcazioni a causa del marrobbio a Lampedusa. “La Regione – ha aggiunto – può intervenire in due modi: nella collegata alla Finanziaria presenterà un emendamento per finanziare i danni alle strutture pubbliche e poi occorrerà una legge per risarcire i pescatori. Sarà, dunque, presentato un disegno di legge, da far approvare al parlamento siciliano, per i danni ai pescatori”.
La Protezione civile regionale ha già disposto la trasferta di due funzionari a Lampedusa. “La loro presenza – osserva il sindaco Giusi Nicolini – sosterrà l’amministrazione comunale e l’autorità marittima nella mappatura e quantificazione del danno”.
Solidarietà anche dall’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Mediterranea, Antonello Cracolici: “Sono vicino alla marineria di Lampedusa colpita nella notte dal marrobbio. Il fenomeno della successione di alta e bassa marea, che si verifica periodicamente nel porto dell’isola, ha causato gravi danni alle imbarcazioni e alle strutture. Troveremo le modalità per far sentire vicine le istituzioni alla comunità di Lampedusa e ai suoi pescatori”.