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Un uragano investe la campagna elettorale. Che sta succedendo a Trapani?

venerdì 19 Maggio 2017

Che sta succedendo a Trapani? Ieri la Dda di Palermo ha notificato la richiesta dell’obbligo di dimora per il senatore Antonino D’Alì, ritenuto dai pm “socialmente pericoloso”, e oggi il parlamentare regionale Mimmo Fazio è finito in manette. 

D’Alì e Fazio sono entrambi candidati per diventare sindaco di Trapani ed è per questo che con questi provvedimenti, l’immagine che ne viene fuori è di una procura di Palermo che entra a gamba tesa nella campagna elettorale.

D’Alì è a capo di una coalizione di centrodestra che comprende Forza Italia, Psi, e la lista civica “Per la grande città”, mentre Fazio guida un cartello di liste di vario orientamento (Lista per Fazio, Uniti per il futuro, Progetto per Trapani, Trapani tua, Io ci sono). Oltre ai due “cavalli azzoppati”, in corsa per lo scranno di primo cittadino ci sono Marcello Maltese (Movimento 5 Stelle), Giuseppe Marascia (Città a misura d’uomo) e Piero Savona (Pd, Cittadini per Trapani, Trapani svegliati).

L’interrogativo su cosa stia succedendo nella città siciliana è legittimo, perché è evidente che D’Alì e Fazio erano da tempo sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati, ma è altrettanto lampante che i provvedimenti a loro carico sono stati notificati solo adesso, e cioè una volta scaduti i termini per la presentazione delle candidature. E dunque, o i due parlamentari decidono di restare comunque candidati a sindaco di Trapani con tutte le conseguenze del caso, oppure, se si ritirano, decadranno anche tutte le liste a loro collegate e tutti gli aspiranti consiglieri comunali.

Si dirà che nel caso del senatore D’Alì, la richiesta dei pm è antecedente alla scadenza dei termini per presentare o meno la candidatura: di certo è così, ma è innegabile che il provvedimento sia stato notificato quando ormai non si poteva più tornare indietro, cioè a liste presentate.

La domanda è: perché visto che la procura stava indagando da tempo sui due aspiranti primi cittadini non si è deciso di notificare prima i provvedimenti a loro carico? Che ragione c’era di attendere la presentazione delle liste? Intanto, nell’attesa di capire che cosa stia succedendo a Trapani, quel che è certo è che la campagna elettorale per le amministrative dell’11 giugno ne risulta inesorabilmente segnata. Con effetti che ricordano quelli che lascia un uragano dopo il suo passaggio.

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