Unicredit accelera sulla cessione del ramo d’azienda relativo al Credito su Pegno, operazione che i sindacati giudicano negativamente sia per l’impoverimento ulteriore del territorio siciliano, sia per il ruolo sociale che tale attività rappresenta nell’Isola. La società con la quale si perfezionerà l’operazione è la principale casa d’aste austriaca, la DOROTHEUM, la più grande dell’Europa Continentale, membro dell’Associazione Internazionale Credito su Pegno, con Succursali anche a Milano (dal 2005) e a Roma (dal 2009).
“Nel corso del mese di dicembre – affermano Giuseppe Angelini (FABI), Gabriele Urzì (FIRST Cisl), Francesco Re (Fisac Cgil), Salvatore Li Castri (UILCA) e Giuseppe Di Giacinto (Unisin) – verrà costituita la Newco che incorporerà il ramo d’azienda ed avviato il processo autorizzativo presso i competenti Organismi di Vigilanza, mentre nel gennaio del 2018 si aprirà la relativa procedura sindacale concernente il trasferimento del ramo d’azienda. Unicredit, contravvenendo anche agli impegni assunti con l’accordo del 4 febbraio scorso, relativo allo stop alle esternalizzazioni per tutta la durata del piano industriale, continua con la vendita dei gioielli di famiglia, redditizi e, nel caso del pegno, socialmente utili in quanto ultimo baluardo, spesso, al ricorso all’usura da parte di clienti, di qualsivoglia status sociale, in difficoltà che non possono accedere, magari perché non momentaneamente in linea con i canoni della valutazione del merito creditizio, ad altre forme di finanziamento”.
“Il riconoscimento del CCNL del settore del credito, il rafforzamento della rete a presidio della funzione sociale a cui assolve il credito su pegno sul nostro territorio – concludono i sindacalisti – sono gli elementi minimi di salvaguardia per ottenere i quali metteremo in atto tutte gli strumenti utili ad evitare danni alle professionalità dei lavoratori che, soltanto in Sicilia, sono circa 60 e sul cui futuro incombono molte ombre. Infatti il settore del credito su pegno in Austria è disciplinato da una legge commerciale (del 1994) che prevede il possesso di un permesso finalizzato a fornire i relativi servizi sul territorio austriaco. Ai sensi della Legge Bancaria austriaca non è prevista una specifica licenza bancaria”.