Unicredit intende cedere il settore relativo al Credito su pegno ad una nuova società denominata “Custodia Valore – Credito su Pegno s.r.l.”, che sarà trasformata in Spa e le cui quote saranno acquisite dal Gruppo Dorotheum società austriaca fondata nel 1707 come Monte di Pietà. La lettera ai sindacati è stata consegnata il 9 marzo.
Parliamo di 35 agenzie in Italia e 173 risorse – affermano Giuseppe Angelini (FABI), Gabriele Urzì (FIRST Cisl), Francesco Re (Fisac Cgil), Salvatore Li Castri (UILCA) e Giuseppe Di Giacinto (Unisin) – di cui 48 in Sicilia e ben 25 a Palermo e di un settore dove da un lato non esistono sofferenze e dall’altro che garantisce un ruolo sociale non indifferente e fondamentale in una regione come la Sicilia dove le condizioni economiche sono certamente più critiche che in altre zone del paese.
“Abbiamo da sempre osteggiato l’operazione, si legge in una nota congiunta del sindacato, in quanto Unicredit, contravvenendo anche agli impegni assunti, relativi allo stop alle esternalizzazioni per tutta la durata del piano industriale, continua la vendita dei gioielli di famiglia, redditizi e, nel caso del pegno, socialmente utili in quanto ultimo baluardo, spesso, al ricorso all’usura da parte di clienti, di qualsivoglia status sociale, in difficoltà che non possono accedere, magari perché non momentaneamente in linea con i canoni della valutazione del merito creditizio, ad altre forme di finanziamento”.
“Venerdì inizia la trattativa e il riconoscimento del CCNL del settore del credito, il rafforzamento della rete a presidio della funzione sociale a cui assolve il credito su pegno sul nostro territorio e l’inserimento di clausole di salvaguardia occupazionali, funzionali ad offrire garanzie di rientro per i lavoratori interessati e coinvolti dal processo di esternalizzazione in corso, già acquisite in precedenti accordi sindacali del Gruppo Unicredit – concludono i sindacalisti – sono gli elementi minimi per ottenere i quali metteremo in atto tutte gli strumenti utili ad evitare danni alle professionalità dei lavoratori che, soltanto in Sicilia, sono 48 (di cui 25 a Palermo) e sul cui futuro incombono molte ombre. Infatti il settore del credito su pegno in Austria è disciplinato da una legge commerciale (del 1994) che prevede il possesso di un permesso finalizzato a fornire i relativi servizi sul territorio austriaco. Ai sensi della Legge Bancaria austriaca non è prevista una specifica licenza bancaria”.