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“Università di Palermo: le verità nascoste”, lo Snals contro Micari

martedì 3 Marzo 2020
micari

“Università di Palermo: le verità nascoste”, inizia così la nota dello SNALS, firmata dal Coordinatore provinciale Giovanni Madonia Ferraro e dal Segretario Generale Maurizio Ippolito.

Il sindacato dei lavoratori universitari attacca ancora il Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari.

«Ci sentiamo onorati dall’attenzione che il Rettore, nonostante la tentazione di “non dare il minimo rilievo a ciò che”, a suo dire, “rilievo non ha, né merita”, ha voluto dedicare alla CISL e allo SNALS, non solo in seno al Consiglio di Amministrazione, ma anche con il resoconto inviato a tutta la Comunità universitaria. Una attenzione piena di numeri e sentenze che evocano una persistente e disperata difesa del “fortino”, con un Rettore costretto ad una attività di estremo mirror climbing volta ad una indifendibile azione amministrativa del Direttore Generale. Abbiamo l’impressione di essere tornati nel periodo (autunno 2014, primavera 2015) della campagna elettorale, quando l’attuale Rettore non esitava a cercare incessantemente l’appoggio delle organizzazioni sindacali al fine di accaparrarsi il maggior numero possibile di voti. Salvo poi dimenticarsi, una volta eletto, di quanto fatto e dichiarato in campagna elettorale e scritto nel suo programma, consegnando all’oblio alcuni suoi grandi e fidati sostenitori e ignorando deliberatamente la corretta gestione delle relazioni sindacali.

In data 23 dicembre 2015 presso sala delle Capriate il Rettore, presentando alle OO.SS. il Direttore Generale, dott.ssa Mazzaglia, comunica che, a causa dei suoi impegni istituzionali, da quel momento in poi le relazioni sindacali sarebbero state esclusivamente in capo al Delegato per le Relazioni Sindacali e al Direttore Generale. È mai successo, nella storia dell’Università di Palermo, un episodio simile? È mai successo che un Rettore abbia escluso dai suoi interlocutori le parti sociali? Alla luce della scarsa considerazione in cui il Rettore ha tenuto, fin dall’inizio del suo mandato, le OO.SS., ci sorprende ancor di più la lettura del resoconto della seduta CdA del 27 febbraio 2020, dalla quale si evince l’enorme rilievo che il Rettore, evidentemente colpito in un punto vivo, ha dedicato al comunicato della CISL e dello SNALS del 19/02/2020 dal titolo “Il Direttore Generale dell’Università di Palermo: la legge sono io!”. Di solito, infatti, i resoconti delle sedute degli organi collegiali di governo si caratterizzano per una sinteticità che, a volte, impedisce di avere una perfetta percezione degli atti prodotti.

Nel resoconto CdA del 27/02/2020, invece, è stata addirittura pubblicata per intero la comunicazione sull’argomento fatta dal Rettore. Ancor più ci stupisce il commento finale nel quale si afferma che il CdA, “all’unanimità”, avrebbe “manifestato gratitudine e apprezzamento per la comunicazione fornita dal Rettore confermando la bontà dell’azione amministrativa, coerente con le norme giuridiche e rispettosa dei ruoli istituzionali. È stata inoltre manifestata piena fiducia nell’operato del Direttore Generale”. Peccato che è già in atto la smentita alla ricostruzione contenuta nel predetto resoconto da parte dei soggetti coinvolti. Già il Consigliere prof. Vito Ferro, in data 02/03/2020, ha preteso una rettifica, dal momento che si è limitato a esprimere “gratitudine e apprezzamento per la comunicazione fornita dal Rettore”.

Basta la sola presa di posizione del prof. Ferro per rendersi conto che in CdA non c’è stata alcuna unanimità. A questo punto più di una domanda sorge spontanea: quale è stata il reale sentimento degli altri Consiglieri? Perché nel resoconto si è artatamente voluto far credere che tutti i Consiglieri avessero avallato all’unanimità quanto sostenuto dal Rettore? Forse per tentare di fornire alla comunità accademica l’immagine di un Rettore che, giunto inesorabilmente nella fase discendente del suo mandato, gode ancora di un pieno e totale consenso all’interno degli Organi collegiali di Governo? È, pertanto, evidente, che il resoconto CdA sopra citato contenga una palese e tangibile mistificazione della realtà. Sono dunque la CISL e lo SNALS a caratterizzarsi per “rappresentazioni distorte di fatti e provvedimenti” oppure, al contrario, tale tendenza è tipica dell’operato dell’attuale governance? È proprio vero: il bue dice cornuto all’asino!

Siamo, ancora una volta, di fronte ad un episodio che denota l’atteggiamento dell’attuale governance, che ha fatto dell’arroganza, della megalomania e della parzialità la propria cifra stilistica, che consegnerà alla storia dell’Università di Palermo. Settore Università E, a riprova di quanto appena affermato, basta rievocare alcune azioni e decisioni adottate, tra le più eclatanti, in cui è riconoscibile il “marchio di fabbrica” dell’attuale governance:

  • Affidamento da parte del Rettore, appena insediatosi, della funzione di Direttore Generale alla propria compagna;
  • Eliminazione delle Aree della Didattica e della Ricerca e introduzione di una nuova mega Area (Area Qualità, Programmazione e Supporto Strategico), affidata alla compagna, nel frattempo diventata moglie, del Rettore;
  • Candidatura del Rettore, ad appena 18 mesi dall’insediamento e senza rassegnare le dimissioni, a Presidente della Regione Siciliana, con la conseguente perdita per l’Ateneo dell’indipendenza da ogni orientamento politico sancita dallo Statuto;
  • Affidamento della comunicazione di Ateneo a due soggetti esterni in posizione di comando dall’Università di Torino e oggi diventati dipendenti di ruolo dell’Università di Palermo. Nello stesso tempo è crollato il punteggio del CENSIS sulla comunicazione di Ateneo che, di conseguenza, ha perso posizioni importanti nella classifica nazionale degli Atenei italiani.

Sono, dunque, la CISL e lo SNALS a mettere a repentaglio l’“immagine” e il “buon nome dell’Ateneo e dell’Amministrazione tutta”, come inopinatamente afferma il Rettore nel predetto resoconto? La società e con essa la comunità universitaria, oggi più che mai, hanno bisogno di esempi, non di sermoni da chi in questi anni ha governato l’Università senza mai tenere conto degli aspetti etici e morali che sono il fondamento di una Comunità istituzionalmente destinata a formare la futura classe dirigente. Lasciamo ogni giudizio sui fatti sopra descritti alla comunità universitaria. La CISL e lo SNALS non si stancheranno mai di condurre le proprie battaglie a difesa dei valori dell’Ateneo, della trasparenza, della legalità e dell’uguaglianza, senza le quali regnano caos e barbarie».

 

 

 

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