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Vaccini: terza dose a over80, Rsa e sanitari over60 o più a rischio

lunedì 27 Settembre 2021

Soggetti dagli 80 anni di età, personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani e, in un momento successivo, gli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi, a partire dai 60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione a infezione. Sono le categorie cui verrà somministrata la terza dose di vaccino anti-Covid. Lo indica la nuova circolare del ministero.

Ferma restando la priorità del “raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati, sarà possibile procedere con la somministrazione di dosi “booster” di vaccino anti SARS-CoV-2/COVID-19 (come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario) a favore” di categorie indicate, si spiega nella circolare ‘Avvio della somministrazione di dosi “booster” nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19’ firmata dal direttore della Prevenzione Gianni Rezza. Si tratta dunque di: “soggetti di età ≥ 80; personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani”.

In un “momento successivo, una dose booster potrà essere altresì offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, a partire dai soggetti di età ≥60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave”.

In linea con quanto evidenziato dal CTS, la strategia di somministrazione di una dose “booster” “potrà includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/pre-esistenti, previo parere delle agenzie regolatorie”. Lo precisa la nuova circolare del ministero della Salute. Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario, “sarà per ora possibile utilizzare come dose booster – si sottolinea – uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia (Pfizer e Moderna). La dose “booster” va somministrata dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.

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