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Valorizzazione dei grani antichi: la Regione Siciliana chiede il riconoscimento della varietà locale “Ruscia”

venerdì 19 Aprile 2019

Via libera, con esito favorevole all’unanimità, da parte della “Commissione di valutazione delle richieste di iscrizione al registro nazionale delle varietà da conservazione” istituita nel dipartimento regionale Agricoltura e  presieduta dal dirigente generale, Carmelo Frittitta, per l’inoltro al Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, del riconoscimento della varietà locale da conservazione di grano duro “Ruscia“, avente quale sinonimo “Russello Ibleo“.

Grazie a questa stessa Commissione, composta oltre che dal dipartimento Agricoltura, dal CREA (Consiglio per la Ricerca e l’Analisi in Agricoltura), dalla Stazione di Granicoltura per la Sicilia, dal Servizio Fitosanitario regionale, dalle Università degli Studi di Palermo e Catania e dal Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore“, si è resa già possibile l’iscrizione di 14 varietà da conservazione di grano duro e 2 varietà di grano tenero, nel “Registro nazionale delle varietà da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive“.

Edy Bandiera

L’assessore Bandiera sottolinea l’importanza del passo compiuto in termini di valorizzazione delle produzioni cerealicole siciliane con la possibile
refluenza positiva sul tessuto produttivo dell’area Iblea, tenuto conto del tradizionale legame con tale varietà.

Per l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera: “Dopo essere stati  l’unica regione italiana a poter emettere decreto di deroga alla ripetizione pluriennale del grano biologico, oggi, l’auspicato riconoscimento da parte del Ministero segnerà l’inizio di una produzione qualitativamente più elevata e rappresenterà il primo passo per la creazione di una filiera virtuosa, che andrà a valorizzare i derivati della lavorazione del “Russello Ibleo” e renderà ancora più stringente il legame fra tale varietà ed il suo territorio d’origine, generando un importante valore aggiunto, fondamentale per la sostenibilità economica del nostro tessuto produttivo“.

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