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Varianti Covid rilevate negli animali, possono infettare i topi e non solo

giovedì 1 Aprile 2021

Nuove ricerche mostrano che le varianti Covid possono anche infettare gli animali. Questo nuovo sviluppo potrebbe complicare gli sforzi per frenare la diffusione globale del virus.

Finora i topi erano risultati indenni al virus SarsCoV2, ma una ricerca condotta dall‘Istituto Pasteur di Parigi dimostra che, per la prima volta, le varianti brasiliana (P.1) e sudafricana (B.1.351) riescono a contagiarli.

La scoperta indica però che “questo nuovo salto di specie aumenta la possibilità che i roditori selvatici diventino un serbatoio secondario”, dicono i ricercatori.

Inoltre, due nuovi studi, del Texas e del Regno Unito, hanno documentato infezioni di B.1.1.7 – la variante a rapida diffusione trovata per la prima volta nel Regno Unito – in cani e gatti.

Gli animali nello studio del Regno Unito avevano anche danni al cuore, ma non è chiaro se il danno sia stato causato dal virus o fosse già presente o è conseguenza dell’infezione.

“Gli studi sugli animali del coronavirus e delle sue varianti emergenti sono urgenti“, afferma Sarah Hamer, DVM, veterinaria ed epidemiologa del College of Veterinary Medicine e Biomedical Sciences della Texas A&M University a College Station.

Sebbene debba ancora essere studiata la capacità dei topi di trasmettere l’infezione, “questi risultati – scrivono i ricercatori – sollevano importanti interrogativi sui rischi che derivano da topi o altri roditori che vivano in prossimità degli esseri umani”, diventando dei serbatoi per il riassortimento del virus che potrebbero favorire in questo modo la comparsa di altre varianti.

Infatti “A questo punto, non abbiamo prove che i topi selvatici siano infetti o possano essere infettati dagli esseri umani”, ha detto Xavier Montagutelli, DVM, capo del il Mouse Genetics Laboratory presso l’Institut Pasteur, il quale ha aggiunto che “bisogna attenzionare gli animali e i segni dell’infezione”.

Sul piano della gestione sanitaria degli animali di pazienti infetti, la raccomandazione generale è di adottare comportamenti utili a ridurre quanto più possibile l’esposizione degli animali al contagio.

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