L’Assemblea regionale siciliana si accinge questa settimana a discutere il ddl sulle variazioni di bilancio approvata dalla seconda commissione di Palazzo dei Normanni.
Nei giorni scorsi molto si è discusso sull’identità del documento e sulla distribuzione delle risorse, da quelle per i comuni in dissesto e predissesto (con Catania che ha fatto la parte del leone e si è accaparrata 8 milioni) alle Ipab rimaste all’asciutto, almeno per il momento, fino ai disabili, agli enti locali virtuosi per percentuali di raccolta differenziata e alle consulte giovanili dei comuni.
Chi ride (non troppo) e chi piange, insomma, anche se tutto resta provvisorio. Occorrerà infatti capire cosa succederà in Aula adesso, con un governo senza maggioranza che tenterà di portare a casa il risultato, quello dell’approvazione del ddl, dovendo necessariamente trattare con le opposizioni. La priorità, come spiegato dalla coalizione di governo è stata data al pagamento degli stipendi dei lavoratori, come gli ex Pip, per esempio. Sarà dunque sul senso di responsabilità dell’Aula che spingerà il governo.
Dal canto suo, l’Assessore all’Economia Gaetano Armao in Aula venerdì ha cercato di gettare acqua sul fuoco, garantendo che che i segmenti rimasti fuori dalle variazioni non rimarrà a bocca asciutta per molto: “Se in alcuni segmenti non si è riusciti a spendere delle risorse, seppur esigue rispetto al complesso della spessa corrente della Regione, c’è l’impegno del governo a rimpinguare per il prossimo anno della pari entità, cioè quello che non si riuscito a spendere nel 2018 sarà proiettato nel 2019 per incrementare il capitolo“, ha dichiarato Armao all’Ars. Basterà a placare gli animi di chi si è sentito tagliato fuori?
Ci sarà collaborazione tra coalizione di governo e opposizione in Aula in modo da consentire un percorso agevole al ddl e procedere con la sessione di bilancio? La parola passa a Sala d’Ercole.