Non solo tutte le organizzazioni sindacali, ad eccezione della Uiltucs, considerano inaccettabili le condizioni capestro dettate dalla Ksm nella proposta fatta ai 524 dipendenti a rischio licenziamento. Anche un importante istituto di vigilanza, Mondialpol Security S.p.a., ha sentito l’esigenza di contestarle, scrivendo al sindacato guidato da Marianna Flauto per diffidarlo dal chiudere l’accordo con la società della famiglia Basile, perchè determinerebbero un’“alterazione delle regole della concorrenza fra imprese”.
Una posizione complementare a quella dei Cobas, secondo i quali la deroga al Contratto collettivo presa in considerazione dalla Uiltucs potrebbe“trasformarsi in una generalizzata modifica delle garanzie”.
“L’introduzione di deroghe peggiorative – spiega il legale della Mondialpol nella missiva – consentirebbe, infatti, alla sola società firmataria dell’accordo in deroga di abbassare artificialmente il costo del lavoro, ottenendo, con il consenso di una sola organizzazione sindacale, uno strumento pernicioso per realizzare dumping al ribasso ai danni dei lavoratori”.
A quest’ultimi la Ksm propone: il mantenimento della carenza contrattuale per malattia; la rinuncia per 2 anni della quattordicensima; la riduzione per 24 mesi dei permessi contrattuali retribuiti da 140 a 25 ore annuali; il riconoscimento, sempre per lo stesso periodo di tempo, delle maggiorazioni e indennità contrattuali nella misura del 50% rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale.
Sacrifici che scongiurerebbero soltanto una parte dei licenziamenti, 150 persone infatti perderebbero comunque il posto.
E’ evidente che se la proposta venisse accettata si verrebbe a realizzare una concorrenza sleale tra la Ksm e gli altri istituti di vigilanza. “Infatti, una volta sottoscritto l’accordo, lo stesso dovrebbe essere ripetuto, per evitare un’alterazione delle regole della concorrenza, con le altre imprese del settore che, in caso contrario, si troverebbero a perdere sistematicamente i nuovi appalti, non potendo contare su identiche deroghe finalizzate al contenimento del costo del lavoro”.
Una preoccupazione condivida dai Cobas, seppur da una prospettiva diversa, secondo i quali la deroga potrebbe essere utilizzata dagli “istituti di vigilanza per meglio gestire il ribasso nelle gare d’appalto. A pagare sarebbero solo i lavoratori di tutto il settore”.
La Mondialpol chiede, quindi, che siano osservate le norme in materia. “La tutela dell’occupazione si realizza in questo delicato settore solo attraverso un rigoroso rispetto delle regole contrattual-collettive in materia di cambio d’appalto e non certo con una deroga peggiorativa che va a tutto vantaggio di una sola impresa nel mercato”.
Per questo “diffida la Uiltucs dal dare corso ai propositi rappresentati dal segretario regionale Marianna Flauto”. Inoltre, “si riserva, nel caso di sottoscrizione di un accordo in deroga, di segnalare l’accaduto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all’Autorità Nazionale Anticorruzione per i provvedimenti consequenziali”.