Il caso Messina tra i temi più spinosi della riunione tra i sindaci metropolitani svoltasi nelle scorse ore a Milano per fare il punto sulla grave situazione finanziaria degli Enti e sullo stato di avanzamento delle riforme istituzionali. Al vertice di Palazzo Isimbardi, guidato dal presidente dell’ANCI e dal coordinatore delle Città metropolitane e sindaco di Firenze Dario Nardella, hanno partecipato i sindaci metropolitani Renato Accorinti (Messina), Giuseppe Sala (Milano), Luigi de Magistris (Napoli), Antonio Decaro (Bari) ed Enzo Bianco (Catania) oltre ai delegati in rappresentanza di Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino).
All’ordine del giorno gli argomenti inseriti sono stati quelli del completamento del processo di riforma istituzionale delle Città Metropolitane, della situazione corrente della gestione economica e finanziaria, delle iniziative a sostegno degli investimenti e individuazione dei settore di interesse, dello stato di avanzamento del progetto “Metropoli strategiche” e della proposta di partecipazione MIPIM 2018. Univoca la linea d’azione dei sindaci metropolitani che hanno espresso l’urgenza che il Governo consenta il trasferimento di risorse adeguate per garantire le condizioni di governabilità e programmazione che, in questi ultimi anni, sono mancate a causa della pesante riduzione dei trasferimenti statali. La questione riguarda, per forza di cose, da vicino la Città Metropolitana di Messina la cui situazione finanziaria rimane complicata.
Le Città Metropolitane di Milano, Messina, Catania e Palermo non sono ancora riuscite a chiudere il bilancio per cui i rappresentanti delle quattordici Amministrazioni chiedono l’adozione di soluzioni definitive reclamando l’assunzione di un ruolo attivo nelle decisioni future in considerazione che tali Enti non possono essere lasciati alla deriva perchè rappresentano le istanze di ben 20 milioni di cittadini. In tal senso è stato chiesto un incontro urgente al premier Gentiloni entro il mese di luglio, preannunciando che, in caso di assenza di soluzioni adeguate, saranno attuate proteste eclatanti.
E sempre nella serata di venerdì il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha comunicato che fisserà, in tempi brevissimi, un incontro per affrontare le tematiche di maggiore urgenza. A margine del summit milanese il sindaco metropolitano Renato Accorinti ha affermato che “non ci interessa chiudere i bilanci elemosinando con il cappello in mano, vogliamo risposte dallo Stato. In altre occasioni ho ribadito con forza che lo Stato non mette in condizione questi enti di poter operare nel pieno delle proprie funzioni, si deve porre attenzione ai cittadini e non proseguire sulla strada dei prelievi forzosi che stanno letteralmente uccidendo le Città Metropolitane. Il problema va chiarito e risolto definitivamente ed è per questo che si rende improrogabile un incontro con il premier Gentiloni, non è più sostenibile la politica del sostegno alle banche e poi lasciare queste importanti amministrazioni allo sbando. Da questo incontro si esce fuori tutti uniti verso un solo obiettivo che è quello di assicurare i diritti dei cittadini e gli stipendi per i dipendenti ed è per questo che metteremo in campo tutte le nostre energie e siamo disposti ad azioni eclatanti pur di realizzare la necessaria normalizzazione amministrativa degli enti”.