La primavera va e viene quest’anno a Palermo. Il tempo variabile ci costringe continuamente ad attingere al nostro guardaroba primaverile, invernale ed estivo!
Con l’arrivo delle belle giornate, col miglioramento del clima che da rigido diviene mite, contemporaneamente, si risvegliano anche l’umore, i sensi, l’energia interiore. Accade, infatti, che la luce solare e l’innalzamento della temperatura agiscano sul Sistema Nervoso attivandolo e favorendo la secrezione naturale di sostanze dopaminergiche e serotoninergiche essenziali per il raggiungimento del buon umore.
Viene, inoltre, stimolata la secrezione di due speciali classi di ormoni, gli uni positivi, i ferormoni, le ossitocine, le endorfine (o droghe prodotte dal cervello naturalmente), la feniletilamina, che inducono alla caratteristica sensazione di risveglio in (e di) tutti i sensi, innalzando il livello di eccitazione e di ottimismo del Sistema Nervoso; e l’altro negativo, il cortisolo, l’ormone dello stress, che può causare disturbi del sonno, disturbi psicosomatici e altro genere di sbalzi neuropsicologici.
Questo accadimento viene contrastato dalla secrezione di serotonina che stimola la produzione di vitamina D, necessaria per combattere lo stress, in quanto aiuta a ridurre gli ormoni responsabili di questo effetto collaterale. Se il corpo non produce vitamina D occorre pensare a quanto stress si vive anche senza consapevolezza e non solo a livello psichico.
Ecco un altro buon motivo neuropsicologico per cui i sensi si risvegliano: la primavera e il bel tempo sono un richiamo per tutti alla socialità e questo mette in moto sentimenti positivi verso se stessi e gli altri che si esplicano in tutte le diverse gradazioni dell’amore, dell’empatia e della collaborazione e che contribuiscono a un incremento delle abilità cognitive, in generale, specialmente, quelle interpersonali.
Le emozioni parlano attraverso tutti i pori del nostro corpo. Il clima rigido mette l’organismo nella necessità di difendersi, dal freddo, dalla solitudine, dalla tendenza a rintanarsi al calduccio, per evitare il freddo e la pioggia invernali. Nei periodi invernali, le condizioni climatiche irrigidiscono i nostri muscoli corporei.
I muscoli facciali, frontali, intorno alla bocca e agli occhi, esprimono e subiscono una tensione dovuta alla difesa dell’organismo dal vissuto negativo rappresentato dal freddo gelido. Con l’avvento del bel tempo, esplode in tutti la voglia di rinnovamento e il richiamo ai colori.
Tutti ingredienti essenziali per un possibile processo di innamoramento o socializzazione. Ecco perché la primavera è la stagione dell’amore, del risveglio e delle possibilità.
Abbiamo tutti l’opportunità di rinascere, di rinnovare, di purificare non solo la mente, il corpo e le relazioni, ma anche l’ambiente in cui si vive, che sia abitazione o ufficio. In questo periodo, per le cause suddette, emerge in tutti, più o meno, la voglia e la necessità di mettere in ordine, assettare, pulire.
Vengono, per l’appunto, chiamate “pulizie di primavera”. Lo scopo dell’articolo di oggi è quello di rendere tutti consapevoli di quanto “essere puliti” sia molto importante, nell’ottica del rispetto, della considerazione, dell’empatia e della socializzazione o convivenza con gli altri.
Il concetto di “convivenza” non è riferibile solo ai rapporti intimi, ma anche a quelli “occasionali”, “inevitabili” che si creano vivendo le zone comuni cittadine, come le strade, gli ascensori, gli autobus, gli uffici.
Le strade sono invase e pervase dal tanfo di vestiti non lavati, dalle scie di ascelle sudate, dall’effluvio dei fumatori che ritengono la strada un luogo aperto, mentre è uno “spazio comune” che non dovrebbe costringere i mal capitati non fumatori a sorbirsi gli inconvenienti del fumo passivo (e non si parla solo di polmoni, ma di cattivo odore!).
Ecco che fare pulizie di primavera dovrebbe significare dare un nuovo assetto alla mente e ai concetti con cui siamo cresciuti e renderci conto di quanto tutto sia legato a concetti elevanti e nobilitanti di: intelligenza (cognitiva o interpersonale), considerazione, rispetto, empatia, autostima, orgoglio e, quando certe accortezze e finezze mancano si possa parlare non solo di mal o ineducazione, ma di disturbi o deficit psicologici, cognitivi, comportamentali.
C’è chi pensa erroneamente che essere puliti a tal punto da essere condizionati dai propri criteri igienici sia sintomo di disturbo ossessivo o di una compulsione. Le distonie, in realtà, sono rilevabili in tutti gli eccessi, in un senso o nell’altro.
Non è detto che l’ossessivo sia “disturbato”. Freud sosteneva che in ognuno di noi ci sono un tratto narcisista, uno ossessivo, uno paranoico, uno dipendente e, quindi, in quest’ottica, l’essere sani coinciderebbe con l’avere ogni ingrediente nella giusta quantità.
Pensare solo al proprio bene o interesse personale è uno stile di pensiero patologico e distonico.