L’assemblea della Sac, società che gestisce l’aeroporto catanese di Fontanarossa, ha approvato l’iter che porterà alla privatizzazione dell’aeroporto internazionale di Catania.
Lo scalo etneo è il quinto in Italia e il primo nel Mezzogiorno, con quasi dieci milioni di passeggeri trasportati l’anno.
La vendita avverrà con una gara ad evidenza pubblica e la selezione di tre advisor: uno finanziario, uno legale e uno industriale. Tra i requisiti che la società acquirente deve essere “investitore con sede nell’Ue“, “gestore aeroportuale o azionista di maggioranza (o di minoranza qualificata) di altri gestori aeroportuali Ue“, avere “parametri di solidità patrimoniale-finanziaria“.
Il vincitore sarà scelto “non solo sulla base del prezzo, ma soprattutto della qualità del piano industriale“. E ci saranno precisi paletti: divieto per il socio privato di vendere le azioni per almeno 5 anni, diritto di prelazione per i soci pubblici in caso di successiva cessione della maggioranza da parte dei privati.
Un sondaggio sull’acquisizione dell’aeroporto di Catania sarebbe stato già fatto dal gruppo Benetton, da Save di Venezia, ma anche da investitori stranieri: due società australiane, dalle francesi Airport de Paris e Adp Vincì e dall’argentina Corporacion America.