I sanitari dell‘azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo hanno proclamato lo stato di agitazione. Lo comunica in una nota il sindacato Cimo-Fesmed che ha scritto alla direzione aziendale e, per conoscenza, al presidente della Regione, Nello Musumeci, nella sua qualità di assessore regionale della Salute ad interim e al direttore del dipartimento per la pianificazione strategica, Mario La Rocca.
In una nota il sindacato illustra “le gravi criticità amministrative che ormai da troppo tempo attanagliano l’Azienda ospedaliera che è in preda a una vera e propria paralisi amministrativa – scrivono Giuseppe Bonsignore, segretario Aziendale Cimo, e Francesco Labate, fiduciario aziendale Fesmed – Se da oltre un anno l’azienda è stata pronta e efficace nella risposta al contenimento della pandemia da Covid 19, non si può più sottacere che l’ordinaria amministrazione da lacunosa si è progressivamente trasformata in assente. C’è un elenco interminabile di Unità operative complesse senza primario (Cardiologia, Neurologia, Neurochirurgia, Chirurgia Generale e Oncologica, Oncoematologia, Farmacia, Patologia Clinica, Microbiologia e Virologia, Neonatologia, Oculistica), alcune da diversi anni, senza che siano state ancora avviate le procedure selettive per l’affidamento dei relativi incarichi”.
La vertenza riguarda anche “i dirigenti medici che attendono che venga loro corrisposto l’aumento dell’indennità di esclusività al compimento dei 5 o dei 15 anni di anzianità; alcuni aspettano dal 2018, altri dal 2019 – proseguono i sindacalistii – e i dipendenti precari in attesa della agognata stabilizzazione e i i dipendenti che ancora aspettano i cosiddetti “incentivi Covid” dei quali, pur sapendo che si tratta di ben poca cosa, nessuno ha ancora visto un euro”.