Si sarebbe consumato all’interno dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, negli uffici di viale Leonardo da Vinci a Palermo, il reato di violenza sessuale, di cui è indagato un burocrate, un colletto bianco coinvolto per presunti favoritismi anche nell’inchiesta “Mare monstrum”, a seguito della quale proprio oggi sono stati sequestrati dieci milioni di euro per l’imprenditore Ettore Morace.
A finire sotto indagine è G. M. Quest’ultimo, che fino a pochi mesi fa era al lavoro nella segreteria dell’ex assessore Giovanni Pistorio e – come riporta il Giornale di Sicilia – , secondo gli inquirenti avrebbe costretto una dipendente a compiere e subire atti sessuali, il tutto aggravato dal fatto che l’uomo era consapevole che nessuno poteva entrare nella stanza che era possibile aprire solo dall’interno.
Secondo quanto si legge nell’avviso di conclusione delle indagini, l’uomo è accusato di avere bloccato ”fisicamente la persona offesa contro la porta e poi dietro la scrivania, afferrandole la mano destra nel tentativo di portarla sui propri organi genitali”. Nel frattempo avrebbe detto: “Toccami, toccami, sto morendo dalla voglia…”. Infine, si sarebbe masturbato trattenendo la vittima per la mano.
Ma il burocrate si difende affermando: che tutto sarebbe avvenuto con il consenso della dipendente.
La donna che avrebbe subito violenza è assistita dall’avvocato Elvira Rotigliano. La vittima ha raccontato quei terribili momenti ai pm che coordinano le indagini, ricostruendo i particolari dell’accaduto.