Presidente Vitrano, quali sono i principali dossier che sono ancora sul suo tavolo e che priorità state assegnando alle riforme?
“Stiamo lavorando a diverse riforme tra queste il disegno di legge che riguarda l’artigianato di qualità. Dopo la presentazione degli emendamenti andrà in aula. La legge qualifica l’artigianato di eccellenza in Sicilia, riconoscendo la storia e il patrimonio culturale, inoltre dà la possibilità di recuperare i vecchi mestieri di valore, oggi abbandonati. Altra cosa importante è l’istituzione del maestro artigiano, ci sarà un regolamento dell’assessorato alle Attività produttive che stabilirà una serie di percorsi, rappresenta una sorta di bollino di qualità. Poi stiamo provvedendo alla sistemazione del sistema Cave che da 43 anni aspetta la riforma. Abbiano ordinato e semplificato l’intero settore produttivo per agevolare i cavatori. In questo momento in Sicilia c’è una richiesta di materiale di cave importante e questa legge darà una spinta all’economia dell’Isola. Entrambe le riforme non hanno bisogno di copertura finanziaria”.
I Consorzi di bonifica sono attesi a una sfida complicata in attesa dell’inizio di una stagione all’insegna della crisi idrica e della siccità, come si deve gestire la fase di transizione in attesa della riforma?
“I Consorzi di bonifica sono stati approvati in commissione Attività produttive, aspettiamo il vaglio della commissione Bilancio. La Sicilia non è messa bene. A fronte dell’emergenza siccità e della crisi idrica affronteremo il problema con uso più razionale dell’acqua. Sono previsti una serie di invasi, che chiaramente non si faranno dall’oggi al domani, per aumentare la possibilità di accumulo di risorse idriche”.
Dopo il congresso nazionale di Fi la delegazione siciliana degli azzurri sembra godere di ottima salute. Al netto degli incarichi come procede la navigazione nella fase che sta precedendo le Europee?
“Il partito di Forza Italia è più unito che mai, è un momento favorevole anche perché il partito cresce ed è più attrattivo. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, molti erano perplessi, ma abbiamo sciolto ogni dubbio e anche in Sicilia ne usciamo con incarichi di prestigio che ci fanno sperare bene. Rispetto alle Europee stiamo lavorando alle liste, ci saranno otto candidati: sei siciliani e due sardi. Di nomi ne girano tanti, ma di certo non c’è ancora nulla, aspettiamo la decisione di Caterina Chinnici e valuteremo inoltre altre proposte. Affronteremo questa sfida con la consapevolezza che Forza Italia è rimasta l’unica casa dei moderati e che possiamo avere un ruolo importante per la guida dell’Europa che serve all’Italia e viceversa, per cui questo rapporto di dipendenza è nella meta di ognuno di noi”.
La coalizione di centrodestra dopo le nomine dei manager e le bocciature della legge sulle Province ha vissuto diversi turbolenze. Come procederete?
“Non ricordo un governo senza turbolenze, sia a livello nazionale che regionale. E’ normale che in una coalizione così vasta e variegata ci sia una diversità di vedute, a volte si riesce a ricomporre e altre volte c’è bisogno di un ulteriore ragionamento per fare sintesi delle differenze. Tutto sommato c’è la voglia di andare avanti e di governare bene e tante cose importanti sono in itinere. Sulle Provincie torneremo a discutere, la reintroduzione degli enti avrebbe rappresentato certamente un ulteriore spazio di democrazia e aperto ai cittadini e a chi si impegna a fare politica. La bocciatura è stato un momento brutto per la partecipazione. Valuteremo se riportare il disegno di legge in aula o fare le elezioni di secondo grado. Tuttavia non parliamo né di crisi politica né di crisi del centrodestra, semplicemente ha giocato a sfavore la coincidenza temporale con le Europee e le amministrative in tanti comuni. Fatto che ha scoraggiato e preoccupato qualcuno, anche se eravamo tutti d’accordo, poi è successo quello che abbiamo visto.
Sulle nomine dei manager della sanità, aspettiamo la ratifica. Dopo i manager sceglieranno i direttori sanitari e amministrativi. Dobbiamo lavorare tutti insieme per dare una spinta importante e avviare un processo di rigenerazione dell’intero sistema sanitario, abbiamo mezzi e uomini in grado di lavorare bene per offrire una sanità di qualità e aperta a tutti. La polemica del M5s lascia il tempo che trova, ci sono le chiacchiere, ma ci sono anche le norme che regolamentano tutto. I candidati hanno superato un primo esame, sono iscritti nell’albo nazionale e poi un secondo esame perché sono iscritti all’albo regionale, quindi i requisiti ci sono tutti. Per quanto riguarda la parte penale, nessuno al momento è stato condannato. Ricordo sempre che l’avviso di garanzia dovrebbe essere a tutela dall’indagato e mai contro”.