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Il Pd può ripartire dall’incontro di oggi 21 dicembre all’Astoria Palace di Palermo? Nicola Zingaretti, il presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria nazionale dem, lo auspica. “Vogliamo ricostruire la fiducia verso il Partito democratico – ha detto nel corso della riunione – o il Pd cambia oppure non sarà mai alternativa credibile. Da Palermo, con l’assemblea di oggi, vogliamo far partire una nuova fase. Io lavorerò perchè si costruisca un partito diverso”.
Il Governatore ha raggiunto il Capoluogo per partecipare all’iniziativa “Piazza Grande” organizzata dall’ex candidata alle primarie siciliane Teresa Piccione. Tra gli altri, erano presenti anche il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo, i deputati regionali Antonello Cracolici, Antony Barbagallo e Baldo Gucciardi, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, e molti fra sindaci, consiglieri comunali da tutta la Sicilia.
In Sicilia lo stop alle primarie per la scelta della nuova guida del Partito Democratico sono state “un’occasione mancata, ma adesso non fermiamoci al presente. Abbiamo due mesi di grande mobilitazione popolare. Vogliamo il nuovo Pd e lo costruiremo anche in Sicilia, aprendoci all’ascolto di chi ha bisogno, di chi è deluso e di chi è arrabbiato, dei militanti sfiduciati“. Il riferimento a Davide Faraone, eletto segretario dopo il passo indietro della sua avversaria, Teresa Piccione, è evidente. Quest’ultima, nei giorni scorsi, ha bollato le primarie in Sicilia come “una consultazione falsa” con la mobilitazione di massa di militanti di Forza Italia e Sicilia Futura.
“Il populismo – ha aggiunto Zingaretti – è una forma che rappresenta i problemi, li denuncia e li cavalca. Noi siamo quelli che i problemi li vogliono risolvere e per fare questo serve un grande nuovo Partito democratico e intorno a questo partito una alleanza. Non si sconfigge il populismo con il trasformismo, anzi lo si nutre“.
Per Zingaretti, inoltre, si avverte “la necessità di costruire un dialogo con le persone, uscire dagli schemini che sembrano nuovi, ma poi coinvolgono sempre gli stessi capibastone. Dobbiamo guardare alle persone che stanno male, a quanti soffrono, alle imprese che vogliono crescere e che potranno farlo sempre di meno perchè si stanno rimodulando tutti gli incentivi allo sviluppo.”.
“Quindi si tratta di tornare a costruire un nuovo partito che apra le porte e le finestre. E ricostruisce alleanze con i soggetti sociali che non sono stati ascoltati“.
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