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Chiusa la procedura

Eredità Galeano al Comune di Taormina: tra i lasciti c’è anche un hotel

lunedì 20 Maggio 2024

Conclusa a Taormina la procedura per l’inventario dei beni oggetto della successione del prof. Salvatore Galeano, il benefattore che ha lasciato un’ingente eredità in dono al Comune di Taormina. A cura del notaio Paolo Saporita, professionista che ha redatto il relativo verbale ed alla presenza dell’Amministrazione comunale, è stata verificata la consistenza del patrimonio del de cuius.

La vicenda riguarda un noto taorminese, morto il 12 maggio 2023, che prima di tornare alla Case del Padre ha deciso di fare dei significativi lasciti testamentari. Da tempo si parla di questo gesto molto generoso, che ha fatto scalpore anche perché è emerso subito che si sarebbe trattato di un lascito per un valore complessivo di circa 4 milioni. In realtà, per esattezza, tale cifra è comprensiva del valore di una struttura alberghiera, una pensione sita sulla SS114 a Spisone (nella zona a mare), che rientra nell’eredità di Galeano in favore del Comune.

Il Comune di Taormina ha dato mandato al notaio Saporita di effettuare la definizione degli atti. In tal senso si è adesso perfezionata, con l’attività del professionista, ciò che riguardava prima l’accettazione con beneficio di inventario e poi la stima esatta, proprio attraverso l’inventario, di tutto ciò che è stato donato alla casa municipale dal prof. Galeano. L’iter si era arenato nei mesi passati per delle difficoltà, in pratica, nell’accesso ai conti del defunto professore ed in particolare il Comune di Taormina non aveva ricevuto l’atteso nulla osta da parte di un istituto di credito. La questione, al tramonto del 2023, si era poi sbloccata e a questo punto si è arrivati al traguardo del percorso burocratico in oggetto.

“Con testamento olografo del 15 luglio 2022 assunto dal nostro Comune il 10/10/2022 – ha evidenziato il segretario generale del Comune, Giuseppe Bartorilla – il professore Salvatore Galeano ha disposto le sue ultime volontà “post mortem”. Con questo testamento, il defunto ha nominato erede il Comune di Taormina di un bene immobile (una pensione) sito in Via Nazionale Spisone e di depositi bancari in titoli, azioni, assicurazioni giacenti presso una banca di Taormina, allo scopo di creare Borse di studio per studenti universitari allo stesso intitolate. Con lo stesso atto, il de cuius professore Galeano, ha disposto: “…..Prima che la banca versi i miei fondi nelle casse del Comune di Taormina deve dare diecimila euro a ciascuna delle seguenti persone” e si tratta di quattro persone per esattezza.…, e “ciò che resta, va al Comune di Taormina allo scopo di creare borse di studio a mio nome per studenti universitari”.

“A seguito della notizia del decesso di Galeano, per come da estratto dell’atto di morte, in conformità a quanto stabilito dall’art. 62 del Codice Civile, spetta in questi casi al possessore dell’atto testamentario l’onere di presentazione ad un notaio per la pubblicazione e registrazione. Di conseguenza occorreva provvedere alla individuazione di un notaio a cui affidare la pubblicazione e registrazione dell’atto testamentario e alla conseguente definizione dell’iter. “Il dott. Paolo Saporita, con nota del 19/05/2023, esaminata la documentazione trasmessa e verificata la piena fattibilità della pratica “mortis causa”, ha manifestato la propria disponibilità ad espletare il servizio notarile in questione e ha lavorato in tal senso con i relativi passaggi previsti dalla procedura”, aggiunge il segretario generale del Comune di Taormina

L’attività svolta in modo attento dal notaio ha portato alla conferma che l’iter comprende, in particolare, oltre alla parte economica, una pensione albergo di contrada Spisone, lasciata al Comune di Taormina e degli investimenti del professore, parimenti destinati alla comunità taorminese per scopi culturali, secondo le volontà del docente. La Città del Centauro potrà, a breve, disporre quindi di un immobile di significativa valenza e di lasciti patrimoniali utili per le spiegate finalità. A quel punto il Comune dovrà decidere l’utilizzo e quindi la destinazione esatta del bene, che dovrebbe in ogni caso attenersi alla volontà del benefattore che ha donato l’immobile all’ente pubblico auspicando possa essere impiegato per la collettività taorminese ed al servizio delle nuove generazioni.

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