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Bagarre in diretta tv su La7. Durante la trasmissione “Atlantide” dedicata alla Strage di Capaci, il giornalista Andrea Purgatori ha intervistato Alfredo Morvillo, magistrato, cognato di Falcone, sul fallito attentato all’Addaura.
“Falcone mi parlò esplicitamente di menti raffinatissime. Un attentato organizzato da qualche uomo delle istituzioni che ha tradito. Nessuno poteva sapere che sarebbe andato a fare il bagno sugli scogli. Qualcuno ha tradito Giovanni, condivideva un segreto con il pm Carla Del Ponte: Falcone si recò a Lugano con Ayala e il pm Del Ponte per interrogare Tognoli“, l’imprenditore bresciano arrestato in Svizzera nel 1988 come riciclatore della mafia. Tognoli ammise che a farlo fuggire dall’Italia era stato “un alto appartenente alle forze dell’ordine”, gli fa il nome e, terrorizzato da quel nome, rifiutò di metterlo a verbale. “Quindi Giovanni condivide questo segreto con la Del Ponte che è con lui all’Addaura. Un mistero di cui vogliamo la verità”.
Morvillo non fa il nome di questo alto appartenente alle forze dell’ordine. Ma poco dopo parla il cronista Saverio Lodato che rivela un dettaglio inedito su quelle “menti raffinatissime” : «Chiesi a Falcone chi fossero le ‘menti raffinatissime’ che avevano guidavato la mafia e a cui lui aveva fatto riferimento dopo il fallito attentato dell’Addaura. Fui molto insistente. Il nome era quello del Dott. Bruno Contrada. Ma mi diffidò dallo scriverlo pena più nessun rapporto».
Le rivelazioni di Lodato, dopo oltre 30 anni dal mistero dell’Addaura hanno spinto Purgatori a chiedere come mai non abbia mai scritto e rivelato il nome di Contrada; Lodato ha risposto che fu diffidato dallo stesso Falcone: “Mi disse ‘se tu scrivi il nome di Bruno Contrada attribuendolo a me tu con me non avrai più alcun tipo di rapporto”.
“Oggi, 28 anni dopo – ha detto Lodato – sollecito l’apertura degli archivi italiani e americani sulla trattativa Stato-Mafia, per onorare la memoria di Falcone, e per questo ho raccontato questo fatto che Falcone mi disse bonariamente”.
A quel punto Purgatori ha precisato che Contrada, seppur condannato in via definitiva per concorso esterno, è stato poi graziato dalla sentenza della Cedu che ha specificato che quel reato all’epoca dei fatti non era previsto nel codice penale italiano.
Nonostante ciò, la rivelazione di Lodato ha scatenato la reazione dell’Avv. Stefano Giordano, legale di Contrada, che ha telefonato in diretta scontrandosi con il conduttore Purgatori, precisando che il suo cliente «non doveva essere né processato, né condannato».
IL VIDEO CON L’INTERVISTA A MORVILLO: