Via libera dell’Ars alla legge di assestamento di bilancio. Sono stati 41 i voti a favore, 11 i contrari e 5 gli astenuti. Nessuna battaglia in aula nel giorno finale della votazione. Le schermaglie dei giorni scorsi vengono messe da parte e ogni gruppo ha motivo di esser contento perché ha portato a casa un potenziale pezzo di consenso.
Nel commentare il voto, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone ha puntato il dito sul vero “dramma” risolto: “Abbiamo raggiunto un risultato positivo soprattutto perché si è assicurata stabilità a tutti i comuni siciliani. E’ stato fatto un buon lavoro che servirà anche in fase di legge di stabilità – ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, incontrando i giornalisti a Palazzo dei Normanni dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio. Tutte le norme approvate sono generali e astratte. Auspico che il governo faccia arrivare quanto prima all’Ars quella che sarà l’ultima Finanziaria della legislatura, ma mi auguro ci sia lo spazio anche per qualche altra riforma”.
Nel corso dei lavori il presidente della Regione Crocetta aveva lanciato un appello al “senso di responsabilità dell’aula” e, rivolgendosi ai parlamentari del Movimento 5 Stelle, aveva chiesto di non ricorrere al voto segreto. E così alla fine è stato, con un respiro di sollievo per i Ragioneri di almeno 100 Comuni siciliani che potranno chiudere i bilanci ed evitare il dissesto.
La vera battaglia “politica” si è giocata sull’articolo 12, il testo omnibus che sostituisce la vecchia e vituperata “tabella H”. Ed è stato proprio questo l’unico contenuto – contenitore a creare qualche grattacapo alla maggioranza. Non ci saranno contributi ad hoc ma si passa la passa ai “bandi” che sarà predisposti agli assessorati.
Nei giorni scorsi le norme che concedevano contributi ad hoc erano state stralciate dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Ma come da prassi parlamentare, quel che esce dalla porta rientra dalla finestra. Basterà leggere i comunicati stampa dei deputati Ars in rampa di lancio da questa sera per poter realizzare, nelle prossime ore, una mappa del “finanziamento”.Quelle norme, infatti, erano state stralciate dal presidente Ardizzone che aveva imposto di non prevedere nell’assestamento dei contributi diretti a questo o quell’ente. Ma così non è stato.