Sono trascorsi 42 anni dall’assassinio di Peppino Impastato, giornalista e attivista politico che, dalle frequenze di Radio Aut, denunciava le collusioni tra i mafiosi ed i “colletti bianchi”.
Il Gruppo siciliano dell’Unione Cronisti (Gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa) oggi ricorda Impastato al quale soltanto dopo il barbaro assassinio è stato riconosciuto il tesserino di giornalista.
Impastato, nella notte tra l’8 ed il 9 maggio 1978, venne sequestrato vicino alla sua abitazione e portato dai suoi carnefici in un casolare di Marina di Cinisi (Palermo) – poco distante dall’aeroporto di Punta Raisi – poi torturato e infine trucidato con una carica di tritolo lungo la strada ferrata Palermo-Trapani. I mafiosi, a cominciare da Gaetano Badalamenti, capocosca di Cinisi, hanno subito provato a depistare le indagini. La morte di Peppino, infatti, doveva passare per un fallito attentato terroristico e per diverso tempo gli inquirenti hanno seguito questa pista. L’impegno del fratello Giovanni e soprattutto della madre Felicia Bartolotta ha portato magistrati e investigatori, negli anni ’90, al vero contesto in cui è maturato l’assassinio.
“Dai microfoni dell’emittente privata Radio Aut – ha osservato il presidente dell’Unci Sicilia, Leone Zingales – Impastato quotidianamente condannava la mafia e faceva i nomi dei boss mafiosi e dei politici collusi con la mafia. Peppino Impastato raccontava di comitati d’affari e di appalti sui quali bisognava indagare. Il tritolo che lo ha ucciso non ne ha minimamente scalfito la memoria e l’impegno civile. Il casolare di via 9 maggio 1978, a Marina di Cinisi, è stato dichiarato nel 2014, dalla Regione siciliana, edificio di interesse culturale. Diverrà – ha concluso Zingales – un luogo di memoria proprio come il Giardino di Ciaculli, alla periferia di Palermo, dove Unci e Anm, ricordano le vittime della mafia con la piantumazione degli alberi. Anche a Peppino, come agli altri sette giornalisti uccisi dalla mafia in Sicilia, abbiamo dedicato un albero“.
LE ASSOCIAZIONI
«Il 9 Maggio 2020 noi lo faremo, sarà diverso, sarà on line, ma ci sarà. L’emergenza Covid-19 non ci dà la possibilità di realizzare un corteo ed altre iniziative pubbliche. Vorremmo riabbracciare le migliaia di persone che ogni anno giungono a Cinisi da tutta l’Italia, ma in questo momento la priorità è mantenere un comportamento che non crei rischi di contagio. Abbiamo deciso che ricorderemo Peppino #distantimauniti, con un 9 Maggio online».
Lo scrivono le associazioni del territorio. Le realtà promotrici: Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Centro Impastato – No mafia Memorial, Ass.ne Peppino Impastato, Rete 100 Passi, Cooperativa Libera-Mente Onlus, Fuori Mercato autogestione in movimento, Contadinazioni, Partinico Solidale, Ass.ne fotografica Asadin, Ass.ne Radio Aut, Navarra Editore, Lab 90045, Associazione Musica e Cultura, Movimento studentesco dei Picciotti, Movimento studentesco dei PUMA, A Sud.
«Il nostro pensiero e la nostra vicinanza anche quel giorno sarà con le vittime di questa pandemia, con quelle di guerre e povertà, con il personale sanitario che cura i malati, con volontari e attivisti che aiutano le fasce più deboli della popolazione. Siamo vicini ad insegnanti e studenti che garantiscono un futuro migliore e la crescita culturale, che è un’arma fondamentale anche contro le logiche mafiose. Avevamo già quasi pronto un Programma nato da un lavoro assembleare, con dibattiti su temi quali: libertà di informazione, mutualismo, antimafia sociale, antifascismo, antirazzismo, decreti sicurezza, scuole. Avevamo già pronte mostre, presentazioni di libri, un campeggio, rappresentazioni teatrali e concerti, avevamo tre premi in via di organizzazione, il Premio Musica e Cultura, il concorso fotografico Guido Orlando ed il concorso per studenti “A scuola di antimafia”. Avevamo la conferma della presenza dei Nomadi e la mostra di Augusto Daolio. Questo era ciò che stavamo organizzando»
IL PROGRAMMA DI OGGI
Per tutta la giornata, sulla pagina Facebook di Radio 100 Passi a cui sarà collegata la pagina di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e le altre pagine ed i profili delle realtà promotrici, saranno trasmessi video-contributi con messaggi, riflessioni e varie testimonianze di alcuni tra i tantissimi con cui in questi anni abbiamo condiviso memoria e impegno. Tra parole, poesia, musica e teatro, daremo vita ad un coro fatto di tante voci che vogliono rompere il silenzio e dar voce a chi non ne ha.
Dalle 16.30 in poi un corteo virtuale richiamerà quello che ogni anno partendo da quella che fu la sede di Radio Aut a Terrasini, raggiunge Casa Memoria Impastato a Cinisi. Interverranno poi coloro che in questi anni hanno mantenuto viva la memoria e le idee di Peppino Impastato.
LA COMMISSIONE ANTIMAFIA
“Non dimenticare significa anche non sottrarsi al dolore della memoria. Riconoscere di avere necessità di eroi significa aver coscienza di quanto ancora si debba fare. E studiare, perché se Peppino Impastato è oggi ricordato come uno dei pochi rivoluzionari italiani lo si deve alla sua volontà di capire, di analizzare, di studiare appunto”.
Lo scrive con un post su Facebook Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, in occasione dell’anniversario della morte di Peppino Impastato, avvenuta per mano della mafia il 9 maggio 1978. “Con una laurea in Filosofia ha dato enorme fastidio ai potenti di mafiopoli, con una laurea in Filosofia ha proposto analisi lucide di come Cosa Nostra sia antiumana ed antidemocratica”, aggiunge Morra.
IL RICORDO DELLA CGIL
“Come ogni anno il 9 maggio ricordiamo Peppino Impastato per trasmettere la storia del suo impegno e tenere alto il valore delle idee di un giornalista coraggioso, barbaramente ucciso durante il suo lavoro, per le denunce contro le collusioni mafiose – dice il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – In questi anni, insieme al fratello Giovanni Impastato, la Cgil Palermo, con i suoi segretari nazionali, è stata presente costante al corteo da Radio Aut, Terrasini, a Casa Memoria, Cinisi, con il suo striscione e centinaia di militanti, per manifestare l’impegno in difesa dei lavoratori.
E se l’anno scorso, al centro della manifestazione, che quest’anno sarà virtuale, abbiamo messo il binomio lavoro-legalità, oltre alla difesa della Costituzione e dei suoi valori, contro i rischi di un ritorno all’apologia fascista, quest’anno in maniera ancora più intensa esprimiamo ai familiari di Peppino Impastato e alle associazioni della società civile che continuano la sua battaglia tutto il sostegno del mondo del lavoro. I problemi del lavoro, della disoccupazione, della crisi, sono e restano più urgenti di prima, l’emergenza sanitaria ha contribuito a farli emergere e a porli al centro dell’attenzione”.
“Nella ripartenza delle attività produttive – aggiunge Campo – diventa irrinunciabile rivendicare il lavoro per tutti, assieme alla salute e alla sicurezza sui posti di lavoro. Lo chiediamo anche in questo 9 maggio, nel nome di Peppino, ricordando la sua testimonianza di lotta civile, la sua ribellione contro la mafia, la sua voce libera, i suoi sogni di cambiamento, così come l’abbiamo fatto il 30 aprile ricordando tutti i sindacalisti uccisi e il tributo altissimo di sangue da loro versato. Nella nostra agenda sindacale – prosegue Enzo Campo – chiediamo una società dove il lavoro è libertà, emancipazione dal bisogno e realizzazione dei sogni. Lo dobbiamo a Peppino e a chi ha dato la vita lottando per la libertà, l’affermazione dei diritti e la dignità del lavoro”.