“Il governo Musumeci, così come prima Crocetta, sta cercando di scaricare sui lavoratori della formazione professionale le gravi scelte operate prima da Lombardo e poi dai suoi successori, rafforzando la narrazione di un settore assistito e clientelare, da chiudere al più presto”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il segretario regionale del Prc, Mimmo Cosentino.
“Una scelta di vera e propria macelleria sociale – scrive – che colpisce migliaia di famiglie, e che invece di tagliare i rami secchi della pubblica amministrazione, le rendite garantite in diversi settori dei servizi e beni comuni anche alle imprese mafiose, dalla raccolta dei rifiuti alla gestione privatistica dell’acqua, dalle concessioni sul patrimonio boschivo e naturale a quelle delle cose e delle estrazioni, trova il capro espiatorio in un mondo ormai sempre meno tutelato, e che, con la complicità generale dell’Ars, si vuole cancellare definitivamente”.
“La formazione professionale – prosegue Cosentino – ha un ruolo importante nel rapporto tra saperi e produzione e le risorse investite hanno un ritorno significativo sulla ricchezza generale, in svariati settori economici, a differenza di quello messo in piedi con l’alternanza scuola lavoro, nuovo strumento di lavoro servile e gratuito a favore delle imprese, che produce rendita e sfruttamento ma non crescita generale”.
“Rifondazione comunista – conclude – è solidale con i lavoratori in sciopero della fame davanti alla presidenza della Regione, e fa appello ai parlamentari regionali di dare voce immediatamente a una domanda di reddito, di dignità, di giustizia”.