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L’Ars prova a ripartire, ma gli ostacoli e le frizioni nel centrodestra rimangono dietro l’angolo

mercoledì 27 Giugno 2018

Sono state approvate ieri dall’Ars  due leggi: “Norme per la valorizzazione del patrimonio storico culturale dei siti legati alla Seconda Guerra Mondiale in Sicilia nel 75esimo anniversario dell’Operazione Husky”, e “Interventi per i soggetti con problemi specifici di apprendimento”.

Approvata inoltre, all’unanimità all’Ars anche la procedura d’urgenza per la riforma dei rifiuti proposta dal Movimento 5 Stelle.

A distanza di quasi due mesi un risultato quasi di ordinaria amministrazione per una coalizione, quella di centrodestra, che attende verifiche ben più importanti per capire che prospettive può aprire nel meio periodo.

Di certo la vicenda delle elezioni amministrative non è stato un ricostituente efficace per la maggioranza che già non godeva di buona salute. Le polemiche sulle sconfitte di Messina e Siracusa sono piombate sulla volontà (pochina per la verità) di portare avanti l’interminabile ‘collegato’, lo stralcio della Finanziaria approvata ad aprile.

Nel documento finale stralciato dalla Finanziaria e con numerose versioni che si sono avvicendate nel tempo, dovrebbero esserci alla fine tredici articoli e una quindicina di emendamenti.

Già da alcuni giorni è emerso il fatto che il governo sulla riforma dell’Esa,  come su quella degli Iacp, stava predisponendo una serie di riscritture o norme a sé stanti. Sull’Esa (ente sviluppo agricolo) si pone innanzitutto l’esigenza pratica del trasferimento del personale che potrebbe confluire in un dipartimento specifico dell’assessorato Agricoltura.

Lo scontro rimane essenzialmente politico, tra l’impostazione del governatore siciliano che ha definito l’Esa un carrozzone della  vecchia politica e Forza Italia che difende, a partire dal suo leader in Sicilia Gianfranco Miccichè, la struttura in questione. Intanto ieri, fino a tarda sera, si è riunita la commissione Bilancio.

Oggi il parlamento siciliano torna a riunirsi. Se si troverà la quadra minima e l’equilibrio necessario per portare avanti il cammino della legge di raccordo alla Finanziaria si potrebbe procedere riportando in campo la sintesi finale del documento. Non sono poche comunque le nubi all’orizzonte e un’ulteriore bocciatura, intoppo o ridimensionamento del ‘collegato’ metterebbe tutti in grande imbarazzo. Ragione per cui si procederà, tanto per cambiare, con grande prudenza.

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