A Palermo l’acqua tra le più care d’Italia. Più che di un adeguamento, lo si può definire una vera e propria stangata, visto l’incremento tariffario del 9%. È quanto stabilito dall’Ati, l’ente di governo per la gestione delle risorse idriche a livello provinciale, che lunedì ha deliberato l’aumento sulle bollette dell’Amap, che dovrebbe incidere in circa 20 euro in più a famiglia.
“Se proprio si doveva fare un adeguamento delle tariffe dell’acqua – sottolinea Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo – visto che il precedente ritocco risale al 2014, si doveva tenere conto della sommatoria del tasso di inflazione degli ultimi 4 anni, ne sarebbe scaturito un adeguamento sicuramente inferiore al 9%. Le autorità, purtroppo nessuna esclusa, anziché tutelare i cittadini sembrano dare l’idea di voler tutelare le aziende, stravolgendo quelle che dovrebbero essere le prerogative per le quali sono state istituite. L’Arera e le ATI, prima di imporre salati adeguamenti tariffari – continua Vizzini – hanno controllato se le aziende distributrici hanno adeguato la loro carta dei servizi in merito all’aggiornamento dei depositi cauzionali? A noi non risulta”.
E in tutto questo, presto arriverà anche un altro corposo aumento: quello per la maxi multa dell’UE sulla mancata depurazione all’Italia, che ricadrà con maggior peso sulla Sicilia e su Palermo.