In un ordine del giorno del governo alla legge costituzionale sull’insularità della Sicilia la parola Ponte viene sostituita con “collegamento stabile”, non si capisce se per anestetizzarla o per “affondare” ancora una volta il progetto.
A ironizzare è la parlamentare messinese Matilde Siracusano che ricorda come il ministro delle Infrastrutture Giovannini abbia commissionato ad Rfi uno studio di fattibilità sul Ponte sullo Stretto di Messina, optando per un progetto che secondo quanto trapela dovrebbe essere a più campate. Lo stesso ministro peraltro, intervistato a Messina aveva ribadito che il vecchio progetto non va più bene (causando le proteste dei sìponte). La deputata di Forza Italia nel suo intervento alla Camera è stata molto dura. https://fb.watch/c53ELpyBcf/
“Andando per logica- dichiara Matilde Siracusano– uno immaginerebbe che Palazzo Chigi ha in programma una possibile futura costruzione di questa grande e strategica opera pubblica. Ma allo stesso tempo, accade che l’esecutivo va in tilt se alla Camera dei deputati in un ordine del giorno alla legge costituzionale sull’insularità si vuole inserire la parola ‘Ponte’, e pretende di sostituirla con il concetto di ‘collegamento stabile’ tra Sicilia e Calabria. Stiamo parlando della stessa cosa, perché è francamente impossibile immaginare che un collegamento stabile possa essere quello attuale, garantito con tempi biblici da navi traghetto e aliscafo.Prendiamo atto del cortocircuito lessicale del governo, ma a questo punto siamo sempre più convinti che lo studio di fattibilità sul Ponte sullo Stretto di Messina sia una presa in giro, per il Parlamento, e soprattutto per i cittadini siciliani e calabresi”.