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Il ministro Giovannini inaugura l’Iginia, nave green Rfi nello Stretto di Messina FOTO

lunedì 7 Marzo 2022

Zero emissioni di CO2 e gas serra, un investimento da 57 milioni di euro, 147 metri di lunghezza, 19 di larghezza, 2.500 tonnellate di peso e la capacità di trasportare 4 treni contemporaneamente. Ecco l’Iginia, quarta delle “sorelle”, nave green Rfi destinata allo Stretto di Messina.

A tagliare il nastro questa mattina è stato il Ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, insieme all’amministratrice delegata Rfi Vera Fiorani, alla presenza del direttore navigazione Rfi Giuseppe Marta, del vice presidente della Regione Siciliana Gaetano Armao e di Leonardo Santoro, commissario straordinario del Comune di Messina che ha indossato la fascia della Città Metropolitana per sottolineare la valenza dell’Area dello Stretto.

L’Iginia, che prende lo stesso nome di quella che ha solcato le acque per 44 anni e la cui campana è stata messa in bacheca all’interno della nave, sarà operativa da domani per il servizio trasporto di treni, passeggeri e merci tra Messina e Villa San Giovanni.

L’investimento economico è di 57 milioni di euro, 7 dei quali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la tecnologia Green, la cui implementazione sarà avviata a partire dal prossimo mese di novembre.

MOBILITA’ SOSTENIBILE

Un nome che viene dal passato, dall’antica Grecia, ma guarda al futuro in un’ottica di mobilità sostenibile- ha dichiarato Vera Fiorani dopo il taglio del nastro-E’ un primo passo perché ne seguiranno altri. Stiamo investendo nell’Area dello Stretto non soltanto sulle navi ma anche nelle stazioni destinate a diventare hub”.

 

 

 

STRETTO PATRIMONIO DELL’UMANITA’

A ricordare al ministro Giovannini che ad accoglierlo è il porto più antico del Mediterraneo è stato il commissario straordinario Leonardo Santoro: “Lo Stretto di Messina è patrimonio dell’umanità ma c’è una cesura, una lesione del territorio. Ben venga la connessione che si sta attuando, ma l’auspicio è chiudere questa cesura”. Il riferimento è al Ponte dello Stretto che è stato il “convitato di pietra” di quasi tutta la cerimonia, insieme all’Alta Velocità che in Sicilia stenta ad arrivare.

 

 

Il vicepresidente della Regione Gaetano Armao si è soffermato sull’insularità che costa alla Sicilia ogni anno 6 miliardi ed ha auspicato che il riconoscimento dell’insularità, che ha già ottenuto un prima via libera da una delle due Camere, ottenga la prossima settimana l’ok definitivo.

Il più atteso è stato l’intervento del ministro che ha evidenziato come lo spirito portato avanti sia quello di coniugare la scelta della transizione ecologica con il benessere delle persone.

INVESTIAMO SULLA SICILIA

Stiamo investendo molto sulle due Regioni, 7 miliardi in Sicilia e 7 in Calabria, ci sono poi le risorse del Fondo di coesione e sviluppo- ha detto il ministro Giovannini– Tutti investimenti che riguardano l’alta velocità Palermo, Catania, Messina,   il miglioramento della portualità, gli hub, il miglioramento della rete stradale. Quindi la Sicilia è un luogo di investimento molto forte e ringrazio la Regione Siciliana per la collaborazione che abbiamo instaurato anche con punti di vista spesso diversi. Sono mesi che stiamo lavorando intensamente perché nei prossimi anni ci saranno molti altri finanziamenti con il fondo sviluppo e coesione e con il nuovo approccio  del Pnrr, se non hai i progetti non hai fondi”.

ASPETTANDO IL PONTE

Per quanto riguarda la querelle sul Ponte sullo Stretto il ministro ha ripetuto ancora una volta d’aver affidato a Rfi lo studio di fattibilità per analizzare i diversi aspetti. “ Rfi ci ha mandato un primo cronoprogramma, ne stiamo parlando in maniera tale da procedere prima possibile all’avvio di quello studio di fattibilità. Il tema deve essere affrontato in modo serio e non ideologico” ha chiosato Giovannini che però alla delegazione di SìPonte che aveva chiesto un incontro ha declinato (adducendo motivi di tempo).

“Gli investimenti nelle infrastrutture richiedono due elementi: quello fisico, e cioè l’infrastruttura, ed i servizi. Per questo ciò che conta è lavorare insieme per assicurare i migliori servizi agli utenti”.

Subito dopo si è tenuta la cerimonia di benedizione e di consegna della bandiera al comandante. Fuori i sindacati in protesta per la vertenza Blu Jet hanno provato a far sentire la loro voce, così come i “pontisti”. In entrambi i casi, alla luce di un incontro che non si è tenuto, le richieste sono state messe nero su bianco in una lettera aperta ed in un comunicato.

 

TECNOLOGIA GREEN

Iginia è Green non solo per il sistema di propulsione, garantito anche da due pacchi di batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave o dalle prese di terra presenti nelle invasature; a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra, sia in porto che nelle manovre di entrata e di uscita. Iginia ha ottenuto la certificazione “Green Plus” – il massimo attestato nel campo della sostenibilità – dal Registro Italiano Navale, a conferma dell’impegno del Gruppo FS per l’ambiente.

 

LE CARATTERISTICHE TECNICHE

Altamente tecnologiche e prestazionali sono anche le caratteristiche tecniche. Il sistema di governo è garantito da tre motori principali e tre propulsori azimutali a passo variabile, mentre due eliche trasversali ne consentono la massima manovrabilità. Dalla celata di prora, attraverso il ponte mobile, sono effettuate tutte le operazioni di carico/scarico di carrozze e carri ferroviari; gli eventuali mezzi gommati, invece, accedono al ponte di carico dal portellone di poppa e da quello laterale, oltre che dalla celata di prora. Lunga 147 metri e larga 19, ha una capacità massima pari a 27 carri ferroviari su 4 binari. Può ospitare 700 persone, compreso l’equipaggio. Massimo comfort anche per gli spazi interni, con un salone principale con sala bar da 339 posti a sedere, di cui 29 postazioni dedicate alle persone a mobilità ridotta, 7 postazioni per carrozzelle, 101 i posti a sedere nel salone di poppa e 198 nel salone aperto all’esterno.

NUOVI INVESTIMENTI GREEN

Inoltre, nell’ottica di offrire servizi di traghettamento sempre più Green, RFI si sta apprestando a lanciare la gara per la costruzione di un’altra nave implementata con tecnologie all’insegna della sostenibilità. La nave sarà adibita al trasporto di treni passeggeri e merci, e sarà utilizzata sulle rotte Messina – Villa San Giovanni e Sicilia – Sardegna. Investimento di circa 80 milioni di euro, di cui 9 da fondi PNRR per la doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica. In corso, invece, la gara da 60 milioni di euro per la costruzione di tre nuovi mezzi veloci con doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica, destinati a potenziare la flotta di Blu Jet.

 

LE ORIGINI DEL NOME

Il nome Iginia deriva dal termine greco hyghìeia ovvero “prospero, integro, in salute”. Figura della mitologia greca, figlia di Asclepio e di Epione, era venerata come dea della salute. Nella religione greca e romana era associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute. Eredita il nome dalla precedente Iginia, traghetto di RFI costruito nei Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti di Ancona, che entra in servizio il primo ottobre del 1969 per il trasporto di convogli ferroviari, autoveicoli e passeggeri nello Stretto di Messina, sulla rotta Messina – Villa San Giovanni. L’Iginia, gemella delle navi Sibari e Rosalia, era dotata di un ponte principale a 4 binari per una capacità totale di 378 metri lineari per il trasporto di 16 vagoni ferroviari. Dopo 46 anni di vita, di cui 44 in linea tra Sicilia e Calabria, la nave, soprannominata transatlantico per le sue linee e gli eleganti saloni, dopo aver effettuato l’ultima corsa fra Messina e Villa San Giovanni il 23 dicembre 2013, è stata definitivamente posta fuori servizio.

 

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