“Abbiamo chiesto alla Commissione ambiente dell’Ars di affrontare il nodo dei sovvalli, ovvero gli scarti da selezione delle frazioni differenziate, considerati dalla normativa come rifiuti speciali, perché rischia di compromette l’attività delle piattaforme di recupero”. Lo ha detto Gaetano Rubino, presidente di Associpirec, l’associazione che nell’Isola raggruppa numerose piattaforme.
“Oggi – spiega Rubino – delle sette discariche presenti in Sicilia tre non accolgono i nostri scarti, avendo come obbligo e priorità i rifiuti urbani, mentre le altre quattro impongono alle piattaforme limiti di conferimento stringenti e tariffe molto salate. Una situazione che fa aumentare i costi di gestione in maniera del tutto ingiustificata, oltre a creare enormi disagi perché costringe le piattaforme a immagazzinare gli scarti per settimane all’interno delle proprie strutture. Depositi che, inoltre, aumentano il rischio incendi visto che si tratta di materiali infiammabili”.
“Il problema in questione – continua Rubino – risiede nel fatto che la normativa sui rifiuti speciali concede alle suddette discariche grandi margini di discrezionalità su come gestire il servizio. Questo comporta non solo un danno alle piattaforme, ma anche all’intero sistema”.
“Ecco perché – conclude Rubino – riteniamo necessario, nell’ambito della discussione sulla riforma del sistema dei rifiuti, che la politica intervenga in tal senso per correggere una simile stortura e rendere così più efficiente il trattamento dei rifiuti in Sicilia”.