E’ di qualche giorno fa la notizia del sequestro del campo Rom di Palermo. Campo nomadi presente a partire dai primi anni ’90, quando un gruppo di cittadini Rom della ex Jugoslavia fuggirono dal conflitto nella regione del Kosovo, stabilendosi a Palermo.
Doveva essere una soluzione provvisoria, ma in realtà sono passati quasi 20 anni da quando si sono stabiliti dentro il Parco della Favorita, occupando un’area di 53 mila metri quadri, classificata come Riserva Naturale. Gli occupanti, prima 800 ora circa 103, vi si accamparono “provvisoriamente” dopo essere stati allontanati per tensioni con i residenti dallo ZEN, dove vivevano.
Adesso il comune di Palermo non ha più tempo da perdere deve spendere i 900 mila euro previsti dal progetto finanziato con il PON Metro per la definitiva dismissione del campo, attraverso la ricollocazione dei suoi attuali abitanti e l’intensificazione dei percorsi di integrazione. Obiettivo del progetto sarà, infatti, quello di agevolare l’integrazione sociale delle famiglie con percorsi specifici. La tabella di marcia inizialmente prevedeva l’avvio nel 2019 e il completamento nel 2021, adesso il Comune chiederà di anticipare i tempi.
Dal Comune fanno sapere che ancora non si sa quando avverrà lo sgombero graduale perché il problema adesso è trovare dove collocare le famiglie senza separare i figli dai genitori.
A questo proposito vi sarà un vertice tra Procura, Amministrazione comunale e Polizia municipale “Nei prossimi giorni avremo un incontro operativo – afferma l’assessore al Sociale Giuseppe Mattina – Non immaginiamo uno sgombero, ma una fuoriuscita programmata e concordata in tempi rapidi”.
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