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RESISTENZA. La parola d’ordine dei tifosi onesti !

martedì 7 Agosto 2018

Che tristezza invece di essere sereni e “credere” che esiste una Giustizia Giusta a ritrovarsi invece, visto come sono andate le cose, a dovere “sperare” che per avere riconosciuti i propri diritti ci tocchi un giudico onesto che il diritto lo applica e non si senta come Archimede un inventore e ne inventi una della sue che nulla ha a che fare con le norme processuali sportive od ordinarie che siano ed applichino le pene secondo fantasiose e non legali interpretazioni con il solo unico obiettivo di favorire una delle due parti a danno dell’altra mettendo sotto i piedi leggi, norme e diritto.
Ma allora che cosa ci andiamo a fare davanti a presunti giudici se poi la giustizia non la applicano per sentirci come dice un detto popolare molto efficace “cornuti e mazziati”
Se qualcuno trasgredisce le regole del diritto, subisce delle sanzioni; cioè il diritto reagisce a eventuali trasgressioni con atti di forza disciplinati. Le sanzioni sono dette atti disciplinati perché le norme del diritto stabiliscono non solo chi e quando deve infliggerle, ma anche come e in quale misura debbono essere inflitte. Il diritto, perciò, è il sistema di norme che regola l’impiego della forza, ossia delle sanzioni Per essere valido, ossia obbligatorio, questo sistema deve essere efficace, vale a dire abitualmente obbedito dai suoi destinatari e sopratutto non messo da parte o scavalcato proprio da parte di coloro che invece la legge dovrebbe applicarla e che in questo caso cerca di nascondersi nel fatto che si tratta di diritto sportivo tutto falso perchè proprio le norme e le leggi proprio del diritto sportivo sono più semplici e facili da applicare e non necessitano di prove circostanziate come nel diritto ordinario ma non prevedono interpretazioni fantasiose e fuori legge da parte degli organi giudicanti nell’applicare le pene.


Articolo 18 . Le società che si rendono responsabili della violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabile sono punibili con una o più delle seguenti sanzioni, commisurate alla natura e alla gravità dei fatti commessi:

g) penalizzazione di uno o più punti in classifica; la penalizzazione sul punteggio, che si appalesi inefficace nella stagione sportiva in corso, ( e non è il caso del -5 al Parma) può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente;

“Guarda caso” il giorno della convocazione in Procura il giudice inquirente chiede a Ceravolo di consegnarli il suo cellulare o telefonino che dir si voglia con gli altri sms inviati ad altri giocatori dello Spezia dopo quelli mandati da Calaiò e rimarrete sorpresi e possiamo scommettere che non ci crederà nessuno ma sapete “guarda caso” si proprio “guarda caso” sapete cos’ è successo “mah guarda caso” proprio quella mattina o la sera prima , ve lo dico ?

Lo so che nessuno potrebbe mai averlo pensato ed anzi penserete che mi sto inventando tutto perchè è impensabile ed inimmaginale , ma “guarda caso” sì “proprio guarda caso” ve lo dico per non farla lunga … non l’ha perso ?

Che fatalità e la Procura sapete che fa invece di richiedere i tabulati ed acquisire le prove certe e provate di un altro tentato o consolidato illecito sportivo come dimostrerebbe già da solo il rigore sbagliato da Gilardino ?

Sapete la Procura Federale Sportiva cosa ha fatto ?…. Ha chiesto immediatamente i tabulati al gestore della scheda telefonica di Ceravolo , direte tutti voi, ma non ci crederete invece non ha fatto niente … giuro che non sto inventando nulla, non ha fatto proprio niente anzi ha fatto uscire dal procedimento Ceravolo come se fosse innocente non, come adesso tutti credono, doppiamente colpevole prima per avere mandato anche lui come Calaiò sms sospetti ai giocatori dello Spezia ma anche perchè poi ha fatto sparire il telefonino con le prove dell’avvenuto come minimo tentato illecito sportivo e girano voci che però non trovano al momento conferme che ci sia ben altro di molto più grave e la sparizione del telefono è sembrata a tuttoil mondo sportivo e tifosi italiani e non solo, molto sospetto …. di solito succede proprio quando non si vuole che si scoprano gli altarini …se hai la coscienza pulita lo avresti consegnato no ? in ogni caso per la giustizia sportiva quel che è stato riconosciuto già così doveva bastare ed avanzare e così si è arrivati ad una condanna per gli illeciti o tentativo di illecito ma la pena alla fine non è stata mai applicata ….

Proprio su questo punto siamo stati primi a mettere in evidenza la anomalia e chiedere in generale che si facesse RESISTENZA.

Ed entrando in sintonia con quanto da noi ripetutamente evidenziato e scritto , la società di Via del Fante  ha riacceso i riflettori sulle indagini con una nota ufficiale. A tre giorni dalla sentenza della Corte d’Appello, prevista per il 9 agosto, il Palermo contesta la posizione dell’attaccante del Parma Fabio Ceravolo. Il calciatore classe 1987 non ha presentato il suo smartphone nel giorno dell’interrogatorio, portando in aula una denuncia di smarrimento in luogo degli sms e delle prove delle conversazioni. Una posizione che la società di Maurizio Zamparini non ha accolto di buon grado, come il comunicato ufficiale sottolinea:

“L’U.S. Città di Palermo comunica di aver incaricato il proprio Ufficio Legale per presentare un esposto alle Autorità competenti onde chiarire il fatto strano che, in merito all’inchiesta sul Parma Calcio, non siano stati visionati i tabulati del cellulare scomparso del calciatore Fabio Ceravolo.”
Fra l’altro in sentenza si legge su questa vicenda che nei suoi confronti non è stato possibile fare una completa ed approfondta indagine …. “non approfondita l’indagine con riferimento al suo tesserato Ceravolo Fabio (autore dei messaggi indirizzati al calciatore spezzino Alberto Masi) il quale, se pure pronto a mettere a disposizione della Procura Federale il proprio telefono cellulare, non ha potuto dare corso a tale disponibilità per lo smarrimento del terminale, come da denuncia presentata all’autorità giudiziaria nel medesimo giorno dell’audizione”.

Giovedì 9 agosto è prevista l’udienza d’appello per la sentenza di primo grado che ha penalizzato il Parma con 5 punti ma inventandosi che debba essere scontata nella stagione successiva chiamandola stagione in corso  in A e Calaiò con due anni di squalifica.

Il Palermo chiede una cosa semplice se ci fosse Giustizia chiede solo che si applichi la legge, solo questo e se finalmente lo fanno già adesso, senza farci arrivare alla corte dell’Aia dove è sicuro che ci daranno ragione e bloccheranno tutto , per legge il Parma sconterà la penalizzazione, nella stagione in corso e sulla classifica di B ed ottenere così la promozione in A al posto degli emiliani.

Intanto sono entrati a far parte del CdA rosanero, secondo le modifiche effettuate con atto del 12 luglio scorso,  Daniela De Angeli, con la carica di direttore amministrativo, che già da anni lavora a servizio del club di Viale del Fante come ragioniera della contabilità, e Silvana Zamparini, figlia del patron.

La nomina di quest’ultima -si legge – è soggetta a condizione sospensiva in quanto non risulta ancora accettata la carica.

Il presidente resta Giovanni Giammarva .

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