La Sicilia e’ la seconda regione esportatrice del Mezzogiorno, decima su scala nazionale, grazie alla performance particolarmente positiva realizzata nel 2017 (+30,4%), trainata sia dai settori tradizionali del Made in Sicily quali prodotti agricoli, alimentari e bevande (cresciuti rispettivamente del 3,1% e del 5,7%) e prodotti raffinati sia dai settori tecnologici quali chimica e apparecchi elettronici.
I primi quattro mercati per l’export regionale nel 2017 sono stati Francia, Stati Uniti, Spagna e Turchia. Per quest’ultima, occorrerà maggiore cautela negli investimenti, alla luce della recente crisi economica che il paese turco sta attraversando.
Già il primo trimestre del 2018 ha confermato l’inversione di rotta, grazie a un incremento del 9,5% delle esportazioni regionali rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente. Se proseguirà con lo stesso ritmo, l’export siciliano, forte dell’eccellente qualità dei suoi prodotti, potrà replicare il risultato positivo del 2017 anche nel prossimo quadriennio e consolidarsi sempre di più sui mercati globali.
L’effetto Trump sui mercati internazionali, il possibile rischio di guerre commerciali, la recente crisi turca e l’aumento di episodi di violenza politica. Su quali Paesi e settori possono puntare le aziende siciliane per cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali?
“Keep Calm & Made in Italy“, l’ultimo Rapporto Export a cura del Polo SACE SIMEST delinea, nonostante la presenza di diverse complessità, un quadro positivo per l’export italiano e delle sue regioni.
Sebbene i principali partner commerciali della Regione siano mercati prossimi come Francia e Spagna, le esportazioni della Regione potranno trovare margini di crescita considerevoli anche al di fuori delle destinazioni tradizionali.
SACE SIMEST ha individuato infatti, per ciascuno dei settori traino dell’export regionale, diversi mercati emergenti che offriranno nei prossimi anni ottime opportunità alle imprese siciliane: per l’export degli apparecchi elettronici buone potenzialità sono offerte da Filippine e Marocco (entrambi hanno registrato importanti tassi di crescita e ad oggi coprono quasi il 10% dell’export di questi prodotti).
I due Paesi rientrano tra le cinque geografie più promettenti identificate nel Rapporto Export di SACE SIMEST, per le quali si attende una crescita rispettivamente dell’8,9% e del 7,4% in media annua nel periodo 2018-2021.
Relativamente ai settori più tradizionali del Made in Sicily, per alimentari e bevande le destinazioni più interessanti sono tutte fuori dall’Europa: in particolare in Asia, Cina e Giappone in primis. Per i prodotti agricoli, invece, le aziende dovranno guardare principalmente ai Mercati europei (Polonia e Spagna).