“Oltre le sbarre. Uno sguardo ai diritti e alle tutele dei figli dei detenuti”. E’ questo il titolo di un convegno che si terra’ il 13 settembre, alle 11.30, presso la sala Piersanti Mattarella dell’Assemblea Regionale Siciliana, a Palermo. Ad organizzare l’incontro e’ il deputato regionale Vincenzo Figuccia. Tra i relatori l’ex presidente della Regione, Toto’ Cuffaro. “L’obiettivo – spiega Figuccia – e’ quello di mettere in luce le carenze degli istituti penitenziari siciliani e le prospettive possibili rispetto all’assenza di spazi gialli e di professionalita’ idonee ad accompagnare i figli dei detenuti all’incontro con i propri genitori, preparandoli ad andare con cuore e mente ad uno scambio ‘oltre le sbarre'”.
“Non dimentichiamo – aggiunge Figuccia – che ogni qualvolta un soggetto entra in carcere per scontare una pena, scompare dalla societa’ un genitore. Ma la cosa piu’ ingiusta e’ che viene meno il diritto alla sua genitorialita’”. “L’obiettivo del convegno – sottolinea il deputato regionale – e’ quello di far luce sulla recente ‘raccomandazione’ varata dal Consiglio Ue che esorta gli Stati membri ad adottare tutte le misure necessarie perche’ i figli dei detenuti abbiano gli stessi diritti degli altri”.
Per questo motivo Figuccia ha presentato una mozione che impegna il governo regionale ad andare in questa direzione. Ospiti d’eccezione saranno Giovanni Fiandaca, garante regionale per i diritti dei detenuti, e Toto’ Cuffaro, gia’ presidente della Regione Siciliana, “a testimonianza – commenta Figuccia – di come finanche il calvario della detenzione non puo’ pregiudicare la vocazione alla paternita’”. Presenti anche Francesca Vazzana, direttrice della casa circondariale Pagliarelli di Palermo, giuristi e operatori del settore.
“Si lasciano presagire emozioni forti per quel giorno – dice Figuccia –, legate proprio all’ingresso dell’ex Presidente della Regione, dopo circa 10 anni, in Parlamento regionale. Si lascia presagire soprattutto un’importante occasione dove per la prima volta in Sicilia, si parlera’ di detenzione non soltanto dalla prospettiva del detenuto, seppur la riflessione in tal senso non manchera’, ma con uno sguardo a chi inerme e vulnerabile, sta ‘oltre le sbarre'”.