Impiantata su una donna siciliana la prima mano bionica che riesce a dare una sensazione del tatto molto simile a quella naturale. Descritta sulla rivista Neuron, che le dedica la copertina, la nuova mano bionica riesce a imitare la “voce” dei neuroni, riproducendo il coro di segnali che dai polpastrelli arriva al cervello.
“E’ una dimostrazione di come sia possibile replicare la risposta dei recettori naturali del tatto con buon livello di fedeltà”, ha detto il coordinatore della ricerca, Silvestro Micera, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna e titolare della cattedra di Neuroingegneria transnazionale del Politecnico di Losanna.
L’intervento è stato eseguito a Roma, nel Policlinico Gemelli. “Ho avvertito una sensazione estremamente naturale, che non provavo da due anni e mezzo”, ha detto all’Ansa Loretana Puglisi, imprenditrice di Palazzolo Acreide (Siracusa), che ha perso la mano in un indicente sul lavoro.
Senza scendere troppo nei particolari tecnici, la novità di questo intervento, o per meglio dire di questa “protesi”, risiede nel codice che permette alla mano bionica di trasmettere ai nervi del braccio amputato tutta la varietà di percezioni che avrebbe ricevuto recettori nervosi alla base del tatto. Loretana Puglisi aveva perso il braccio durante un incidente avvenuto nella sua azienda per la produzione di pasta artigianale.