Nuova tegola sull’Amat. La partecipata del Comune di Palermo che gestisce il servizio di trasporto pubblico in città, con autobus, tram, car & bike Sharing sarebbe coinvolta in un’inchiesta della procura della Corte dei conti per presunta «mala gestio e restituzione delle somme al Comune relative a servizi non svolti».
In pratica si contesta l’aver fatturato al Comune milioni di euro per chilometri mai percorsi. Lo scrive oggi il Giornale di Sicilia in edicola. L’indagine fa tremare Palazzo delle Aquile, dove da tempo si solleva il caso dei conti in rosso dell’azienda di via Roccazzo, nonostante le smentite della Giunta Orlando. I magistrati contabili stanno verificando se c’è danno erariale.
Sarebbero partite già “le prime tre lettere di costituzione in mora firmate dal segretario generale, Antonino Le Donne, e indirizzate a tre alti dirigenti – scrive il GdS – . Il valore per cui si procede è di 545 mila euro, relativamente ai pagamenti del 2018. Tutto parte dalla questione dei disallineamenti fra società partecipate. Sugli scostamenti dare-avere il sindaco ha dato ordine di appianare”.
Orlando infatti, lo ricordiamo, aveva intimato alle aziende di stralciare i crediti vantati. Circa 18 milioni in tutto. L’inchiesta riguarda “fatturazioni per prestazioni non svolte dal 2008 in poi. In particolare dal 2008 al 2010 l’azienda ha incassato 13,1 milioni in più del dovuto; dal 2011 al 2014 i milioni pagati in più sarebbero 33, ma di questi solo 6,4 sono stati regolarmente trasferiti e 26 sono stati soltanto iscritti in bilancio. In sostanza, dunque, il Comune avrebbe pagato un numero di chilometri di percorrenza degli autobus superiore a quello effettivamente svolto“, conclude il Gds.