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Palermo, l’Amat vuole lasciare i tram. Ferrandelli: “Rischiamo il default”. Orlando: “Faccio causa alla Regione”

mercoledì 20 Giugno 2018
TRAM PALERMO

“Una direttiva ‘imperativa e vincolante’ del 18 giugno non riconosce i crediti alle partecipate. Lo sosteniamo da mesi, ma i numeri di oggi sono deflagranti. Si tratta di circa 29 milioni decretati in direttiva per Amat (a cui si aggiunge la perdita di 6,5 già in consuntivo 2017)”. Così Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione a Palazzo delle Aquile, commenta la direttiva con cui il sindaco Leoluca Orlando intima alle aziende di stralciare i crediti vantati.

“Con questa direttiva l’Amministrazione decreta, con uno strumento di dubbia efficacia, il fallimento di Amat e la compromissione di Rap. I numeri stanno saltando fuori – dichiara Ferrandelli – viene fuori la deriva gestionale. 

Può una direttiva in maniera unilaterale imporre ad aziende lo stralcio di crediti senza contraddittorio, accordo e votazioni di cda? Crediti, che da socio unico, il sindaco aveva già certificato e inseriti quindi nei bilanci delle partecipate. Come può, adesso, intimare alle aziende di non procedere e di aprire un contenzioso con il Comune? Questa è l’ennesima prova di un fallimento già annunciato in campagna elettorale. Il tempo ci ha dato ragione, ma non ne siamo felici. Non possiamo condannare a morte le aziende e rischiare il default – aggiunge il leader dell’opposizione – Ora è arrivato il momento di dire basta e alzare le barricate. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Altro che Tram! Blocchiamo subito la realizzazione delle nuove linee e cerchiamo di salvare l’esistente. Non ci saranno più sconti – conclude – noi lotteremo con tutte le forze per salvare le aziende e i dipendenti”.

Dello stesso avviso è il M5S: «L’Amat – hanno spiegato i consiglieri Forello e Amella – ha affermato che in assenza di adeguati e specifici correttivi, consegnerà le chiavi del Tram al Comune di Palermo a partire da giorno 1 agosto 2018 (QUI IL PDF). È il fallimento di un sistema, di un modo di fare politica che tira a campare, alla giornata, in assenza di un’adeguata programmazione e pianificazione. Il mondo dei balocchi è finito e il sindaco smetta di fare il ciarlatano. Il M5S ravvedendo la possibile lesione degli interessi dei cittadini, di un danno erariale e di procedure che non potrebbero essere intraprese, presenterà una segnalazione alla Corte dei Conti».

Il gruppo di Sinistra Comune. Da sx: Katia Orlando, Marcello Susinno, Barbara Evola, Giusto Catania“La direttiva del Sindaco – replicano i consiglieri comunali di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno – è un passaggio obbligato e consequenziale all’approvazione del bilancio consolidato. Adesso sarà importante definire le misure correttive da inserire nel prossimo bilancio di previsione. L’allarmismo delle minoranze è strumentale e serve solo a inquinare i pozzi; il riconoscimento dei disallineamenti è un atto di responsabilità amministrativa che garantisce il carattere pubblico di tutti i servizi locali.
L’entità dei disallineamenti inoltre è frutto di una gestione consolidata nel tempo: pertanto chi intende scaricare la responsabilità sull’amministrazione Orlando è in malafede. Si tratta di prestazioni eseguite in oltre venti anni di amministrazione comunale e che coinvolgono perfino le gestioni commissariali. 

Infine è da irresponsabili urlare al fallimento delle partecipate. Si danneggiano aziende intente a svolgere un servizio utile alla città che dipendono solo dall’amministrazione comunale. Quest’ultima dovrà in ogni caso migliorare l’efficienza delle prestazioni attraverso nuovi contratti di servizio”.

dario-chinnici-consiglio
Dario Chinnici

Interviene pure il capogruppo del Partito Democratico a Sala delle Lapidi, Dario Chinnici, in merito alla direttiva del sindaco Leoluca Orlando in cui si chiede lo stralcio dei crediti avanzati dalla aziende partecipate: “Serve senso di responsabilità in questo momento delicato in cui ci sono in gioco non solo i conti del Comune di Palermo ma anche il futuro delle partecipate e dei lavoratori”.

“Sono abituato a fare proposte invece che polemiche – prosegue il capogruppo dem – per questo voglio ricordare che nella direttiva ci si impegna a coprire le perdite per 39 milioni nel bilancio di previsione 2018 e su questo in Aula lavoreremo. Per quanto riguarda Amat l’assegnazione dei nuovi stalli, insieme con il rinnovo del parco autobus, con l’acquisizione dei circa 120 nuovi autobus che comportano nuove entrate per circa 2,8 milioni di euro all’anno, si avvia il percorso per il risanamento del deficit strutturale. Occorrerà poi prevedere un adeguamento del Contratto di Servizio per allinearlo ai valori medi nazionali. Anche la lotta alla contraffazione, tramite l’introduzione del biglietto con la banda magnetica, garantirà maggiori entrate sul fronte bigliettazione. Per quanto riguarda la RAP appare inevitabile la revisione del contratto di servizio per riportarlo alla copertura totale dei costi come previsto dalla legge. Capisco che le opposizioni debbano svolgere il loro lavoro – conclude Chinnici – ma vorrei fare appello alle forze politiche perché si possano trovare insieme soluzioni che facciano il bene di Palermo”.

LA REPLICA DEL SINDACO ORLANDO: “FACCIO CAUSA ALLA REGIONE”

orlando fascia sindaco“Ho disposto la costituzione di un gruppo di lavoro, di cui fanno parte gli assessori Sergio Marino e Antonio Gentile nonché i dirigenti dei settori interessati (Maneri, Basile, Mandalà) oltre all’Avvocatura comunale e la dirigenza dell’azienda, per l’avvio di una azione legale nei confronti della Regione su due versanti.

Il primo è quello del mancato saldo delle somme dovute e già riconosciute e quello relativo ai tagli al contributo regionale apportati in corso di esercizio, cioè quelle riduzioni del contributo decise unilaterlamente della Regione al termine degli anni finanziari quando però i servizi erano già stati svolti. Si tratta complessivamente di circa 60 milioni di euro di crediti ed una riduzione del 25% del contributo.

Il secondo è quello del mancato riconoscimento del tram come mezzo di trasporto pubblico. La Sicilia è infatti l’unica regione che non corrisponde un contributo per l’esercizio dei tram nelle città che ne sono dotate.

Siamo perfettamente coscienti delle criticità vissute dall’azienda – afferma Orlando – di fronte ad una politica di tagli portata avanti dalla Regione in modo indiscriminato e privo di qualsiasi logica che non fosse quella del fare cassa sulla pelle dei cittadini e delle amministrazioni comunali. Il trasporto pubblico rappresenta un servizio essenziale sul quale l’investimento pubblico non può mancare. Confidiamo nel fatto che da parte di tutti vi sia un ritorno al buon senso, auspicando che su questo si possa al più presto avviare un confronto istituzionale”.

LA CONTROREPLICA DI FERRANDELLI

Ferrandelli in aula Consiglio comunaleAmat pronta a fermare il tram. L’amministrazione blocchi immediatamente le nuove linee. L’Amat dalla votazione del consolidato ne esce compromessa e con una nota si dice pronta a riconsegnare il tram. Non credo sia il caso di aggiungere altro, se non di bloccare immediatamente le nuove linee del Tram”. Dure le parole di Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione a Palazzo delle Aquile, che, intervenendo in aula, ha ribadito il suo no alle nuove linee.

Con la direttiva di oggi il sindaco ne certifica la morte. Bisogna bloccare le nuove linee e rivedere immediatamente contratto di servizi di Amat. Lo sostenevamo da mesi, e i dati ci hanno dato ragione, che il Tram era una follia. Non buttiamo altri soldi, non condanniamo a morte Palermo”.

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