“Ci sono funzionari regionali che si comportano da veri criminali. Io li manderei in galera“. Cosi a Palazzo Mazzarino, a Palermo, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, protagonista di “Presidente, mi spieghi” un’intervista pubblica con il direttore di Panorama, Raffaele Leone.
“Una pratica – dice – può giacere per mesi su un tavolino: un funzionario la può lasciare sulla scrivania senza portarla al collega dello stesso piano. E’ un comportamento da criminali, mentre in Sicilia c’è chi soffre la fame. E se ti metti di traverso ti arriva subito il sindacato che minaccia lo stato d’agitazione. Ma siccome io sono più agitato di loro, restiamo tutti agitati. Tutti devono sapere la condizione in cui ci muoviamo in Sicilia”.
Il governatore ha toccato diversi punti e non ha risparmiato niente e nessuno: dalla politica alla mafia fino agli investimenti più recenti per la viabilità.
“Io non ho trovato una Regione normale. Ho trovato una Regione soltanto sulla carta intestata: Repubblica Italiana, Regione Siciliana. Non c’è un sistema informatico, si lavora ancora con il cartaceo”.
Poi sul reddito di cittadinanza. “Del reddito di cittadinanza penso tutto il male possibile. Attenzione, però: ci sono casi e casi”.
La mafia? Un freno per lo sviluppo per il numero uno di Palazzo d’Orleans. “Gli imprenditori che vogliono investire in Sicilia ci chiedono di non avere a che fare con la mafia e con le estorsioni. Poi c’è anche il problema del credito e delle infrastrutture carenti”.
“Non ho la certezza che tutte le autostrade in Sicilia siano state collaudate. Per la viabilità stiamo investendo 400 milioni di euro ma occorre snellire la burocrazia”.