Sedotto e abbandonato con un laconico messaggio su Facebook, così è stato rimosso Ugo Forello dal ruolo di capogruppo al Consiglio comunale di Palermo. Diceva John Adams che “i fatti sono argomenti testardi” e se è vero come è vero che due coincidenze costituiscono una prova, ancora una volta il partito dei grillini si è distinto per la scarsa tolleranza nei confronti di chi dissente dai Big del partito.
Ugo Forello, infatti, in questi giorni ha preso le distanze dalle affermazioni di Di Maio che riferendosi al mondo del giornalismo ha definito i cronisti una masnada di “puttane e sciacalli“. Pare proprio che l’aver espresso un’opinione diversa da quella degli sherpa del movimento gli sia costato caro.
Il post pubblicato su Facebook dal Movimento Cinque stelle di Palermo, spiega che l’avvicendamento era già stato ventilato da tempo come prevede la regola nel M5S, ma Forello smentisce. Evidentemente se è vero che la sostituzione e la rotazione del capogruppo è la prassi fra i grillini, forse qualcuno non avrà avvisato Forello che il suo tempo era scaduto. Il suo successore sarà Antonino Randazzo, coinvolto a inizio consiliatura in una brutta vicenda, relativa all’autoassunzione ottenuta in piena campagna elettorale dalla ditta di cui era socio insieme ad altri pentastellati.
L’ormai ex capogruppo, tra i fondatori di Addiopizzo, era stato il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle alle ultime Amministrative, arrivato terzo, si era seduto tra gli scanni di Palazzo delle Aquile alla guida del gruppo in Aula consiliare.
La scorsa settimana aveva votato a favore di una mozione per la sospensione del “decreto sicurezza”, oggi la notizia che la sua testa è un’altra di quelle fatte rotolare giù, probabilmente, per un ordine arrivato da Roma.