Sicilia regina dell’accoglienza: l’Isola è la prima regione d’Italia per quanto concerne i posti attivi negli Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che arrivano a sfiorare quota cinquemila. Un primato che in Trinacria si conferma, come emerge dal Rapporto annuale Sprar presentato all’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni.
In Sicilia, dunque, a giugno 2018 si registra il numero più alto di posti attivi negli Sprar rispetto alle altre regioni d’Italia: 4.839 per la precisione. Al secondo posto, in questa speciale classifica, si piazza il Lazio con 4.467 persone che hanno usufruito del servizio Sprar. Distaccate le altre regioni: la Calabria, con 3.717 immigrati, la Puglia, con 3.459 persone, e l’Emilia Romagna, con 3.038 richiedenti asilo. Ma è guardando in basso alla classifica che le sproporzioni oltre lo stretto si fanno rilevanti: se, infatti, era prevedibile che la Valle d’Aosta potesse registrare una cifra minima di posti attivi (soltanto 25), più sorprendenti risultano i numeri di altre regioni decisamente più grandi, come la Basilicata (625 posti attivi) o l’Abruzzo (694).
La rete Sprar, in tutta Italia, è formata da 877 progetti territoriali di accoglienza, mentre i comuni che li riguardano sono 1.825. I posti di accoglienza sono 35.881, di cui 3.500 per minori stranieri non accompagnati e 734 per persone con disagio mentale o disabilità. Durante il 2017 i beneficiari sono stati 36.995, sebbene i posti disponibili fossero soltanto 31.340.
La scure sugli Sprar potrebbe però arrivare con il Decreto Sicurezza, fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Con il provvedimento legislativo, infatti, vengono stabiliti una serie di limiti per poter accedere agli Sprar, con l’apertura ai soli titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati. E anche sulle risorse finanziarie è stato previsto un taglio considerevole.