Le nomine dei manager della sanità, arrivate domenica sera in anticipo sui tempi previsti, non sono piaciute al Cimo Sicilia, Coordinamento Italiano Medici Ospedalieri, che attacca duramente le scelte del governo regionale. E lo fa per bocca del vicesegretario Angelo Collodoro: “Le nomine dei direttori generali appaiono come il parto del topolino da parte della montagna. Risulta evidente la continuità con il passato remoto ma anche prossimo – dice Collodoro, secondo cui si passa “dagli uomini che hanno attraversato l’era cuffariana e poi lombardiana fino all’ultima crocettiana. Mentre le organizzazioni sindacali avevano ripetutamente chiesto criteri di competenza e non di appartenenza, a oggi sono prevalsi ancora una volta quelli dell’appartenenza e della rodata affidabilità al sistema di potere che mostra solo disastri in campo sanitario”.
“Restano da assegnare le poltrone dei Policlinici e le 36 di consolazione che riguarderanno i direttori sanitari e amministrativi delle aziende – conclude Collodoro – e se, come è prevedibile, si continuerà con questi criteri non ci saranno speranze di risollevare le sorti della sanità siciliana già in fondo alla classifica nazionale come risulta dagli ultimi dati ministeriali sui Lea”.