La vostra Patti Holmes vuole aprire la settimana, prendendovi per la gola, con una tra le ricette più gustose e succulenti della nostra tradizione, sua Maestà “u Bruciuluni“, Falsomagro in italiano. In effetti il suo nome italico ha un senso perché, guardandolo, sembrerebbe un figurino, così stretto e lungo com’è, ma tagliandolo ecco la sorpresa: un rotolo ripieno di ogni bontà, ciccioso, altro che magro, e, solo per l’inganno della vista, chiamato “falso”.
Questo secondo piatto, davvero irresistibile, è così buono che una sola fetta non vi soddisferà e vi ritroverete satolli, ma non disgustati, e desiderosi di arrivare alla cena per poterlo nuovamente gustare. Esagerata? Sprofondiamo in questo simbolo del piacere e capirete che non lo sono affatto.
INGREDIENTI
- 1 kg di fesa di vitello, in un’unica fetta
- 4 uova sode
- 100 g di pangrattato
- 4 fette di mortadella
- 150 g di salame
- 150 g di caciocavallo fresco
- 100 g di caciocavallo grattugiato
- 1 mazzetto di prezzemolo
- 1 cipolla
- olio extravergine di oliva
- 1 bicchiere di vino rosso
- salsa di pomodoro
- sale e pepe q.b
PREPARAZIONE
1. In una terrina sbriciolate la mollica di pane raffermo; aggiungete il trito di prezzemolo, il caciocavallo grattugiato, il caciocavallo e il salame a pezzetti, la cipolla tagliata finemente, sale, pepe e olio per ammorbidire la farcia.
2. Stendete la carne, battetela con il batticarne, salate e pepate.
Adagiate sulla fetta la mortadella, versate nella sua parte centrale il ripieno, con adagiate sopra le uova sode intere, e arrotolate la carne, legandola con dello spago da cucina.
3. Scaldate in padella 5 cucchiai di olio extravergine di oliva e rosolate “u bruciuluni”, rigirandolo spesso per farlo dorare da tutti i lati. Bagnatelo col vino rosso, lasciando che evapori.
4. Preparate una buona salsa, immergetevi il rotolo e fatelo cuocere a fuoco lento. Per capire se è pronto, pungetelo con la forchetta.
5. A cottura ultimata, toglietelo dal sugo, facendolo raffreddare completamente.
6. Tagliatelo a fette e, per farlo insaporire, riponetelo nuovamente nell’intingolo rosso.
Il vostro “Bruciuluni” è scritto, mi auguro letto e, sicuramente, mangiato.