E’ stato approvato oggi, sabato 22 dicembre, il bilancio consolidato. Adesso si dovrebbe passare alla riorganizzazione degli uffici e al tanto atteso rimpasto della Giunta. Presenti 16 consiglieri comunali della maggioranza e 7 delle opposizioni.
Tra gli assenti il leader de I Coraggiosi, Fabrizio Ferrandelli che ha dichiarato: “Questo consolidato rappresenta criticità rispetto alle quali il presidente del collegio dei revisori non è riuscito ad offrici chiarezza. Sono sempre più dubbioso sulla sua permanenza rispetto ad un ruolo così delicato e di garanzia“.
“Nello specifico a me risulta che la Rap non abbia, formalmente, stralciato dalla contabilità il credito vantato verso il Comune di Palermo, ma abbia solo rilevato una svalutazione del credito e relativo accantonamento al Fondo svalutazione crediti” aggiunge Ferrandelli.
“Ed inoltre – continua Ferrandelli – per Sispi, Amap, Reset, Amg energia il Collegio ha provveduto a rilasciare asseverazione sia dei debiti che dei crediti reciproci, invece per le società Rap, Amat vengono solo asseverati i debiti del Comune di Palermo e non anche i crediti”.
“La mancata riconciliazione di debiti o crediti di qualche società, a mio avviso, può avere refluenze significative sul bilancio consolidato. Per esempio su Amat risultano ancora da riconciliare € 1.214.853,00 come da asseverazione del collegio. Nonostante le criticità – conclude Ferrandelli- abbiamo consentito alla maggioranza la chiusura di questo esercizio per mettere in sicurezza il personale da stabilizzare ed i servizi nella propria interezza”.
“Il bilancio consolidato del Comune di Palermo non può essere approvato – ad affermarlo Sabrina Figuccia, Consigliere comunale Udc, che oggi non si è presentata in Aula dando maggiore forza alla sua disapprovazione, “Si tratta di un atto che contiene troppe anomalie, dai disallineamenti, al patrimonio immobiliare, che evidentemente costa più di quanto consente di ricavare. Fino ad arrivare al fondo rischi contenzioso, i cui parametri sembrano del tutto deficitari. Del resto siamo ormai abituati ad un’amministrazione capace di smentirsi da sola e incapace di amministrare la città come è evidente agli occhi tutti. Un Natale fra rifiuti e povertà che il nostro Sindaco si ostina non volere vedere, malgrado le evidenze”.
Tra i banchi dell’opposizione ad astenersi è stato il gruppo del M5S “Siamo dentro una brutta perturbazione.
Oggi ancora di più é emersa la difficile crisi non solo economica-finanziaria, ma anche funzionale del sistema Palermo – afferma il capogruppo pentastellato, Ugo Forello -. Le partecipate, AMAT e RAP in particolare, non sono in grado di garantire dei servizi all’altezza, e la città – al di là delle zone pedonalizzate del centro – è in uno stato di diffuso degrado e sporcizia. La mancanza di un sindaco cosciente e consapevole di tutto ciò si sente, così come la sostanziale assenza di una maggioranza in consiglio comunale: la seduta di oggi nella quale si è approvato il consolidato si è svolta solo grazie alla presenza fondamentale dell’opposizione” sottolinea Forello.
“Ancora una volta la maggioranza si è presentata in Aula con circa 12 consiglieri, insufficienti per l’apertura dei lavori – ha affermato Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia che ha aggiunto – Per rispetto dei diritti dei lavoratori e per i problemi della città abbiamo garantito con la nostra presenza il numero legale e l’approvazione dell’atto. Adesso non ci sono più scuse o cavilli l’amministrazione porti subito il bilancio 2019 ( votato dalla giunta ieri ) e il consiglio sia organo propositivo e di controllo. Sarà un anno molto duro ma alla città necessita un rilancio vero a cominciare dai servizi ai dipendenti e ai nuovi concorsi a cominciare dai vigili dove mancano 1200 persone”.
“Si chiude la lunga sessione dedicata ai documenti finanziari con questo bilancio consolidato il quale consentirà di procedere alle tanto attese stabilizzazioni. Per il resto viene fotografata una situazione già conosciuta. Adesso la vera sfida sarà quella di portate il bilancio di previsione in Aula già a fine febbraio“, ha detto Andrea Mineo, vice presidente della commissione bilancio.
“Certamente oggi inizia una nuova fase per l’Amministrazione comunale, – dice il capogruppo del Mov139, Sandro Terrani – dopo l’operazione trasparenza che ha portato da un bilancio consolidato 2016 che vedeva un disallineamento di 70 milioni di euro al consolidato 2017 ad appena 1 milione di euro, cioè lo 0,40% del volume d’affari del Comune. Adesso l’Amministrazione attiva a breve presenterà il bilancio di previsione 2019-2021, ed è proprio lì che bisogna iniziare a programmare in modo serio e non lavorare sempre in emergenza come si è fatto fino ad oggi, a partire dalla rivisitazione dei contratti di servizio delle società partecipate ed alla riorganizzazione di settori fondamentali del comune come il SUAP e l’SUEP (Sportello Unico Attività Produttive e Sportello unico Edilizia privata)”.
“Fondamentale deve essere la sinergia tra Amministrazione attiva e Consiglio Comunale, altrimenti meglio dare la parola agli elettori” conclude Terrani.
“Il bilancio consolidato mostra la solidità patrimoniale del comune di Palermo e mette in sicurezza le società partecipate. Segna, inoltre, il cambiamento della città e il progressivo rilancio delle società partecipate nell’esclusivo interesse della città dei cittadini e dei lavoratori delle aziende” afferma Gianluca Inzerillo capogruppo Sicilia Futura, che aggiunge – “Un risultato importante che deriva da questo atto è la stabilizzazione di alcune categorie di lavoratori e il rinnovo contrattuale di altri. Il gruppo di Sicilia futura è fiducioso ed è convinto che il rilancio della città sarà tangibile ed efficace sin dal 2019!“.
“Il bilancio consolidato 2017, approvato oggi dal Consiglio comunale, certifica il buono stato di salute dei conti del Comune di Palermo e delle sue partecipate – afferma il capogruppo di Palermo 2022, Tony Sala che aggiunge –i disallineamenti con le aziende sono stati quasi azzerati e lo saranno del tutto entro l’anno, ci sono oltre 2,3 miliardi di euro di immobilizzazioni, oltre 900 milioni di attivo circolante che sono per buona parte crediti, i debiti diminuiscono di oltre 46 milioni rispetto al 2016″.
“Inoltre, l’accantonamento per la svalutazione dei crediti ammonta a oltre un miliardo di euro, uno sforzo particolarmente significativo che rende il bilancio trasparente e solido ed evita futuri buchi nei conti“.
“Incassato questo importante risultato, adesso bisogna mettere a regime le aziende, Rap e Amat in primis: l’Amministrazione deve rivedere i contratti di servizio, ma le società devono redigere in tempi rapidi seri piani industriali di rilancio per riportare il livello dei servizi a livelli accettabili”.
“L’effetto più immediato di questa manovra sarà comunque la stabilizzazione di 53 dipendenti ex articolo 23 che, adesso, potranno firmare i contratti a tempo indeterminato: un bellissimo regalo di Natale per tante famiglie” conclude Sala.
“L’eliminazione dei disallineamenti tra il Comune di Palermo e le Aziende partecipate che compongono il perimetro del consolidato é un risultato storico – dichiara il consigliere comunale Massimo Giaconia, vice capogruppo di “Palermo 2022”- che aggiunge – “Le discrepanze nei rapporti debititori/creditori tra il Comune e le Aziende persistevano da 12 lunghi anni. Oggi, grazie all’approvazione del Bilancio consolidato 2017, il Comune di Palermo é l’unico tra i 5 comuni più grandi (Milano-torino-Roma-Palermo- Napoli) ad avere azzerato i disallineamenti“.
“Con questa operazione – conclude Giaconia – sono state affrontate le conseguenze, adesso però é necessario, risolvere le cause che in tutti questi anni hanno generato i disallineamenti e che potrebbero continuare a generarne. La causa maggiore é la vetustà dei contratti di servizio di tutte le Aziende, infatti é imprescindibile che l’Amministrazione Comunale, già a partire da gennaio attivi la famosa “cabina di regia” delle società partecipate ed in sinergia con il Consiglio Comunale, metta mano alla revisione dei contratti, a partire dalla Rap, considerato che sarà il primo contratto a scadere (agosto 2019), l’impinguamento dell’organico attraverso anche la mobilità interaziendale e piani di ristrutturazione economico-finanziario“.