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Palermo, approvato il bilancio consolidato: restano ancora in bilico Rap, Amat e Reset

martedì 19 Giugno 2018
reset

Dopo l’approvazione del bilancio consolidato, il Comune deve impegnarsi per il rilancio delle Partecipate partendo dalla revisione dei contratti di servizio, “altrimenti se non avverrà l’adeguamento atteso da tempo, rispetto ai costi sostenuti per i servizi, si rischia il tracollo“, afferma il segretario generale Cisl Palermo Trapani, Leonardo La Piana, intervenendo sul tema delle partecipate.

A questo punto appare urgente un incontro con il sindaco per porre intorno a un tavolo tutte le questioni nell’ottica di un lavoro sinergico finalizzato ad affrontare al meglio i nodi irrisolti. Durante l’iter di approvazione, le partecipate facendo un grande sacrificio hanno rinunciato a risorse finanziarie proprie, adesso chiediamo che il socio unico Comune di Palermo destini la massima attenzione al futuro di queste aziende”.

La Cisl dunque verificherà gli impegni assunti dall’Amministrazione, per quanto riguarda la Rap, l’inserimento dei costi del Tmb nel contratto di servizio e lo sviluppo del porta a porta con nuovo personale, per Amat l’adeguamento del contratto di servizio inserendo i costi del tram, ma non solo, per Reset l’adeguamento del contratto da part time a tempo pieno per i lavoratori, per Amap la nomina del direttore e del CdA, per Amg un contratto di servizio che sia adeguato ai servizi resi.

Per quanto riguarda la Rap, secondo la Fit Cisl e il suo segretario generale aggiunto Dionisio Giordanonon ci sono più alibi, il comune di Palermo, mantenga gli impegni che aveva assunto per la fine dell’iter di approvazione del bilancio consolidato, consenta alla Rap di avere una governance politica con l’immediata nomina di un CdA e metta in campo tutti i provvedimenti per incrementare la raccolta differenziata, potenziando il personale e utilizzando quello già a disposizione della Srr Area metropolitana. Si consenta all’azienda di acquisire i 10 milioni necessari per far fronte ai costi del Tmb e agli step successivi della raccolta differenziata“.

Su Amat, “vorremmo – spiega Mimmo Perrone segretario Fit Cisl Palermo – che si chiarisse meglio come un’azienda che nel bilancio 2016 ha segnato un aumento del 20 per cento degli incassi e ben 541 mila euro in più, oggi si vede al centro di un dibattito in cui si parla di rischio tracollo. Ci risulta che l’azienda vanterebbe 45 milioni di euro di crediti dal 2004 solo dalla Regione e 30 milioni dal comune. Per la Ztl 2 era stato previsto un incasso di circa 30 milioni da destinare al tram, che da due anni è a totale carico dell’Amat, ma l’azienda ne ha incassati solo circa 2 milioni e 700 mila. A questo punto pare chiaro che, se si affrontassero tutti questi nodi, l’Amat non potrebbe mai essere considerata in perdita, i lavoratori dell’azienda e i cittadini non meritano questo bollino rosso“.

Per Amg e Amap, secondo la Femca Cisl e il suo segretario provinciale Giovanni Musso, “sull’azienda che gestisce il servizio idrico a Palermo e nei comuni della provincia, bisogna avviare una nuova organizzazione del lavoro, nominare un CdA e un nuovo direttore, solo così si potrà rilanciare la sua attività riconoscendo anche le giuste mansioni al personale, che attende da troppo tempo. Per Amg, il contratto di servizio da 8 milioni e 300 mila euro non è sufficiente, ne servirebbero almeno 11 milioni per la pubblica illuminazione e per garantire ai cittadini un servizio degno di una città europea“.

Per la Reset, aggiunge Mimma Calabrò segretario Fisacat Cisl Palermo Trapani, “i lavoratori dell’azienda nata dall’ex Gesip attendono ancora l’incremento delle ore, che il loro contratto dunque, da tempo parziale passi a tempo pieno e di tornare a essere considerati lavoratori di una partecipata con pari dignità delle altre aziende“.

Il segretario generale Cisl Sicilia Mimmo Milazzo “siamo preoccupati per le difficoltà di bilancio delle tre città metropolitane, Palermo, Catania e Messina, bisogna puntare sia all’equilibrio sia al miglioramento dei servizi come quello ad esempio della raccolta differenziata, che ha finora percentuali troppo basse nei territori. Sui rifiuti va rivisto il sistema con una nuova riforma, perchè quello attuale non risponde più alle esigenze dei cittadini”.

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