“Come al solito, si aspetta il terremoto, i crolli e la gente fuori casa, per ‘sollecitare’ piani di evacuazione adeguati e piani di protezione civile aggiornati e portati a conoscenza di tutti i cittadini“. A dirlo è Pino Apprendi, del Coordinamento regionale “CentoPassi” ed ex funzionario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
“Sarà interessante sapere come ha funzionato il ‘sistema protezione civile’ nei Comuni colpiti dalla scossa che ha creato distruzione in diversi Comuni del catanese. Se anziani e disabili sono stati soccorsi tempestivamente, se le aree di raccolta erano note a tutti gli abitanti e attrezzate adeguatamente”.
“I ‘solleciti’ a posteriori – conclude Apprendi – non ci servono. Il documento di Protezione Civile non deve essere soltanto l’elenco di materiali e uomini disponibili conservato dentro il cassetto di qualcuno, bensì uno strumento funzionale noto a tutti”.