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Monsignor Pennisi: “La fine del mondo non è una punizione”

sabato 12 Novembre 2016

Non si può certo definire una profezia, ma con l’aria che tira di questi tempi (leggasi Brexit ed elezione di Donald Trump alla White House), la parola dell’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi rischia di scatenare torme di complottisti e chialiastici. “L’evento della fine dei mondo non è assolutamente da considerare come punizione, ma come preparazione alla venuta definitiva del Signore, che ha promesso di tornare tra noi”. Sono queste le parole che proprio Michele Pennisi pronuncerà nel pomeriggio in cattedrale, in occasione dell’omelia a chiusura dell’Anno santo della misericordia.L’evento della fine dei mondo non è assolutamente da considerare come punizione, ma come preparazione alla venuta definitiva del Signore, che ha promesso di tornare tra noi”. Sono queste le parole che proprio Michele Pennisi pronuncerà nel pomeriggio in cattedrale, in occasione dell’omelia a chiusura dell’Anno santo della misericordia. “Uno dei segni più dolorosi, anche se estremamente significativi, è il tradimento e l’odio da parte degli amici e dei propri familiari. – aggiunge – Altrettanto doloroso è il crollo di istituzioni e tradizioni che noi credevamo eterne. Ma non dobbiamo temere i crolli delle istituzioni umane o dei modelli da noi ideati: sono anch’essi un segno del ritorno di Dio. Dio solo è stabile per sempre”. “Il rischio di questo annuncio è di voler annullare il mondo in cui siamo, e – ammonisce – sognare un mondo diverso da quello in cui viviamo”. Comprensibile sul piano dottrinale la tesi del prelato, che comunque apre l’autostrada a complottistici e teorici dell’estinzione. Negli ultimi due giorni agenzie di stampa, siti web ed anche i media mainstream discutono della fine del mondo prossima ventura. Si parte con l’immancabile rilettura delle quartine di Nostradamus, per poi prendere a modello la previsione dei Simpson del 2000 (con Trump presidente in una puntata della strip tv più dissacrante di sempre), arrivando persino a tirare fuori le profezie di una veggente bulgara cieca che definì il presidente statunitense designato come l’ultimo presidente Usa, nonché portatore dei crismi dell’Anticristo. Tesi quest’ultima, condivisa anche da media mainstream come il Daily News. Tutti, però, dimenticano un punto: “la superstizione porta sfortuna”.

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