Gli atti giudiziari sul boss agrigentino Antonio Massimino (48 anni) saranno trasmessi alla Procura distrettuale di Palermo. Lo ha deciso il Gip del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano confermando la pericolosità dell’uomo originario di Villaseta, già condannato per associazione mafiosa nel processo “San Calogero”. Carcere anche per il presunto gregario del boss, Liborio Militello (49 anni). Entrambi sono stati arrestati lo scorso 8 novembre con l’accusa di tentata estorsione ai danni di un imprenditore edile. Le indagini sono state svolte dalla Dia di Agrigento e gli episodi contestati sono tre e sarebbero avvenuti fra l’ottobre del 2015 e l’aprile del 2016.
Massimino, secondo il Gip, stava meditando una fuga e sul punto sono emerse delle intercettazioni eloquenti. «A me interessa realizzare i soldi che devo prendere i soldi, che me ne devo andare di corsa. Me ne devo uscire da tutte cose, che me ne devo andare», diceva il boss al telefono con il titolare di una ditta di commercio bibite. Secondo la Dia, le mete preferite erano Belgio e Germania.